Come dimostrare riconoscenza e gratitudine ai propri collaboratori

apprezzamentoRiprendiamo i temi già affrontati in un precedente articolo, cercando di capire come è possibile mostrare gratitudine nei confronti di chi lavora con noi, seguendo alcune regole che consentono di trarre da questo comportamento tutti i vantaggi possibili. Elenchiamo qui di seguito cinque suggerimenti a cui attenersi.

  1. Ringraziare deve essere collegato a un feedback. Il feedback, come noto, è un sistema per verificare, attraverso verifiche e domande, se le indicazioni dell’azienda vengono seguite in modo corretto e opportuno. Quando lo facciamo, e ci rendiamo conto che le cose funzionano nel verso giusto, ecco il momento più opportuno per dimostrare gratitudine. Questo rafforza il senso di fiducia e partecipazione da parte del collaboratore e gli fornisce la carica necessaria per continuare a fare bene il suo lavoro.
  2. Il ringraziamento deve sempre essere sincero e specifico. Un “grazie” detto in modo generico non solo ha poco effetto ma rischia di apparire un atteggiamento ipocrita. Quando si ringrazia bisogna essere credibili ed pat-on-the-backefficaci. E individuare con precisione qual è il motivo per il quale siamo disposti ad essere grati a qualcuno. Facciamo due esempi: “La ringrazio perché ho visto che la scorsa settimana si è fermato oltre l’orario di lavoro per chiudere in tempo quell’ordine”. Oppure. “Mi sono accorto che lei ha dato una mano ai suoi colleghi per aiutarli a finire quel lavoro, devo ringraziarla di cuore per il suo valido contributo”.
  3. Ringraziare, per alcuni manager particolarmente attenti e sensibili, è un’attività che viene addirittura programmata. Essi conoscono le caratteristiche di tutti i propri collaboratori, i risultati conseguiti, le loro qualità specifiche. Tengono addirittura dei registri aggiornati su questi argomenti. E, di tanto in tanto, anche se non esiste un motivo preciso, cercano di sottolineare l’apporto che ognuno contribuisce a fornire. E’ importante far capire che il manager segue sempre e apprezza ove necessario il lavoro svolto: questo crea un clima più favorevole e incoraggia nei momenti più difficili.
  4. Ma come ringraziare? Privatamente o pubblicamente? Questo dipende naturalmente dalle circostanze. In certi casi, può essere utile farlo di persona, in modo però che il ringraziamento non sia colto come un atteggiamento formale. E’ preferibile dedicare al collaboratore qualche minuto, sedersi di fronte a lui, stringergli la mano, dargli una pacca sulle spalle, a seconda del livello di intimità raggiunto, mostrarsi sinceramente grato. In altri casi, il ringraziamento può essere pubblico, quando le persone coinvolte sono una squadra e non è opportuno fare delle personalizzazioni. Quando si parla a un team per dimostrare la propria gratitudine, occorre sempre prepararsi in anticipo, fornire dati precisi, sottolineare i risultati ottenuti, e trovare le parole giuste per incentivare i collaboratori e creare un clima di coesione ancor più favorevole. E’ un’occasione che non va sprecata.
  5. Si può ringraziare tramite mail? Naturalmente la cosa è fattibile anche se spesso una mail ha un peso specifico piuttosto modesto. Se si vuole che il nostro senso di gratitudine arrivi a colpire nel segno, è preferibile scrivere una breve nota a mano, con qualche commento che non sia banale o scontato ma ben individuato e personale. L’effetto di solito è garantito!

Occorre, però, stare molto attenti: se si ringrazia è meglio evitare – anche se talvolta la tentazione è forte – di approfittare dell’opportunità per sottolineare certi limiti o difetti del collaboratore. Si otterrebbe complessivamente un effetto “nullo”. Meglio tenere separate la valutazione positiva da quella negativa.

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