Continuiamo il nostro discorso sul fair play in azienda e soprattutto tra i manager. Come dicevamo, non si tratta solo di un comportamento corretto fine a se stesso. Deve rappresentare l’anima di un’azienda, costituire una sorta di armonia che pervade ogni fase del lavoro e ogni componente dell’azienda, avendo sempre come riferimento principale il leader.
Le organizzazioni al cui interno c’è scarso fair play non resistono troppo a lungo perché l’energia sociale ne risente e le energie non convogliate nella giusta direzione possono portare al tracollo. In altri termini, le aziende senza fair play si muovono senza precise linee di demarcazione e facilmente sconfinano e finiscono fuori controllo. Con le conseguenze negative immaginabili.
Qualche studioso ha riflettuto su questa idea di fair play e ha cercato di delinearne le caratteristiche. Uno di questi è Gerald Leventhal, fisiatra a New York, che ha lavorato molto sul concetto di giustizia procedurale, analizzando le variabili dipendenti che contribuiscono a operare una scelta equa, e il più possibile meritocratica, nell’ambito di aziende (promozioni a incarichi superiori) o a istituti (esami).
Per semplificare al massimo possiamo dire che esistono cinque caratteristiche che identificano il comportamento improntato al fair play. Le elenchiamo:
- La coerenza: la capacità di trattare persone e situazioni diverse allo stesso modo uniforme e imparziale
- La chiarezza: quando le decisioni prese vengono esposte in modo chiaro, spiegando il meccanismo che le ha fatte scaturire dall’interno, senza celare alcunché
- La comunicazione libera da ritorsioni: tutti i punti di vista vengono presi in esame, ascoltati e accolti, senza che chi li espone debba temere reazioni negative
- La variabilità: la possibilità di tornare sulle decisioni prese, motivando la scelta sempre basata su fatti concreti, informazioni disponibili, revisioni coerenti, escludendo possibilmente opinioni o valutazioni epidermiche
- La cultura dell’etica: il processo decisionale deve essere compatibile con i propri valori morali, sempre allineati all’integrità del comportamento e alla verità delle argomentazioni.
Perché il fair play può essere contagioso? Perché le persone sono sempre attratte dalla correttezza dei comportamenti e li ricambiano quando se ne rendono conto. Al contrario, di fronte ad atteggiamenti scorretti reagiscono con la paura, l’ostilità. Quindi il fair play è anche un elemento fondamentale per la giustizia in ambito aziendale ma anche un motore decisamente efficace per garantire alte prestazioni organizzative.