La leadership è un processo dinamico che cambia, si adatta, si trasforma a seconda delle diverse condizioni in cui ci si trova ad operare e delle caratteristiche della società. Non è possibile dare una definizione univoca a questo processo, ma per capire, almeno a grandi linee, la sua evoluzione, può tornare utile un modello sintetico, chiamato “La stele di Rosetta della leadership”, utilizzato come base di partenza da un’azienda inglese che propone modelli di leadership integrale.
Come noto, la stele di Rosetta è una pietra di basalto, scoperta nel 1799, sulla quale è inciso un testo in tre lingue diverse che, attraverso una analisi incrociata dei contenuti, ha consentito agli scienziati di decifrare i geroglifici egizi.
Personalmente ritengo che la pretesa di sintetizzare in questo modo anni di teorie gestionali sia piuttosto semplicistica, ma, se non altro, ha il pregio di consentirci di prendere atto con immediatezza e a colpo d’occhio delle trasformazioni avvenute e, soprattutto, come alcuni paradigmi siano ancora oggi sopravvissuti anche se la nostra non è più una società industriale ma da società dei servizi, si avvia ad essere una digital economy, che sta modificando in modo molto rapido i modelli di business, di comportamento e culturali a livello di leader e di collaboratori.
Stephen R. Covey sostiene che se lo scopo di un’azienda è quello di realizzare cambiamenti e miglioramenti minori, incrementali, bisogna intervenire sull’operatività quotidiana, sui comportamenti o sugli atteggiamenti delle persone, ma se l’obiettivo è più ambizioso e cioè arrivare a un miglioramento significativo, a un vero e proprio “salto quantico” dell’intera azienda occorre lavorare sui paradigmi.