Cogliamo l’occasione dal precedente articolo, per tornare sul significato di feedback e sulle sue regole implicite ed esplicite. Partiamo anzitutto da una affermazione generale ma assolutamente basilare:
il processo di feedback è un’operazione delicata e va gestita con estrema cautela
Dwight D. Eisenhower, ex generale e presidente degli Stati Uniti dal 1953 al 1961, ha espresso la sua opinione sull’importanza della critica in questo modo: “Non si deve avere alcuna accondiscendenza per nessuno, qualunque sia la posizione che egli occupa; chi lo farà non potrà esercitare una corretta azione critica. Il leader occupa il suo ruolo per ottenere i migliori risultati possibili. Se c’è qualcuno che si accorge che sbaglia o gli può suggerire alternative diverse, ha il dovere di farlo!“
I leader non aspettano che le cose accadano. Nessuno offre ai leader il successo su un piatto d’argento. I leader sanno cogliere le opportunità, non importa quanto piccole o dissimulate possano essere.
Considerati i possibili errori che possiamo compiere, di fronte a una qualsiasi scelta, la soluzione potrebbe essere quella di raccogliere più informazioni possibile. Ma anche questa operazione, apparentemente logica, non sempre risulta efficace e può portarci a comportamenti assolutamente irrazionali.
Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon, ha spiegato l’importanza di una visione a lungo termine due decenni fa nella sua lettera agli azionisti del 1997: “Riteniamo che una misura fondamentale del nostro successo sarà il valore per gli azionisti che creiamo a lungo termine.”
Filippo Turati, fondatore del Partito Socialista Italiano
Le recenti elezioni e la sconfitta della “Sinistra” richiedono una riflessione che faccia riferimento anche ad alcuni principi ideali e storici del passato come il problema insoluto tra diverse posizioni riformiste, e residue derive massimaliste, che ancora oggi sono alla base di certe contraddizioni della Sinistra. Vorremmo perciò porre qualche domanda su questo tema al prof. Gaetano Pecora, professore ordinario di Storia delle Dottrine Politiche presso l’università del Sannio e presso il Dipartimento di Scienze Politiche della LUISS Guido Carli. Il suo ultimo libro, uscito lo scorso anno, si intitola “Carlo Rosselli, socialista liberale. Bilancio critico di un grande italiano”, edito da Donzelli, pp.XIV-226, € 19,00.
E parliamo del “gioco”! Siamo in un mondo in cui il gioco d’azzardo, sotto varie forme, ha invaso ormai la nostra vita, anche perché lo Stato su di esso ha dei forti ricavi.
Robert Lustig, pediatra e professore presso l’Institute for Health Policy Studies della California a San Francisco, autore del libro “The Hacking of the American Mind”, non ha dubbi: nonostante quello che ci dicono televisione e mass media, il piacere e la felicità non sono la stessa cosa.
Ci riferiamo al precedente nostro articolo per segnalarne un altro che mette in crisi i principi della scienza comportamentale perché alcuni fatti sembrerebbero confermare che le persone, pur consce di comportarsi in modo tutt’altro che razionale, in concreto non possono esimersi dal continuare a farlo, anche perché questo provoca in loro un piacere particolare di cui non vogliono privarsi.
Esistono altri errori nei quali possiamo cadere quando diamo importanza alla necessità di soddisfare certi bisogni in modo passivo e incontrollato, e che spesso vengono sfruttati dal mercato proprio come strumento per facilitare la vendita.