Qual è l’effetto principale della tossicodipendenza, a parte le conseguenze fisiche ben note se si tratta di assunzione di particolari sostanze (droghe, alcool, farmaci, ecc.)? E’ la compromissione del processo decisionale. Che significa non essere più capaci di prendere delle decisioni autonome (indipendentemente dal fatto che alla fine risultino giuste o sbagliate…).
Prendere una decisione non è così semplice come può sembrare a prima vista. Si tratta di un processo che prevede una serie di passaggi, molto spesso automatici, che chiedono sempre l’apporto della nostra razionalità.
Schematizziamo, banalizzandola, la sequenza dei ragionamenti che ci portano a prendere una decisione: identifichiamo il problema, definiamo gli obiettivi, raccogliamo i dati necessari, valutiamo e selezioniamo le alternative possibili, ipotizziamo i risultati previsti in relazione alle nostre attese e scegliamo l’alternativa migliore.
Ecco, tutto questo meccanismo mentale razionale – che spesso richiede anche pochi secondi – con l’uso eccessivo dei social, come capita nel caso della dipendenza da droghe, salta. In altri termini, decidiamo di impulso, costretti a una scelta, non liberi di farla, perché non ne possiamo fare a meno, incapaci di controllare i nostri istinti.

Lo conferma una ricerca pubblicata sul Journal of Behavioral Addictions: studiosi dell’università del Michigan hanno sottoposto alcune persone a dei testi per osservare i loro meccanismi decisionali. E’ emerso che coloro che eccedevano nell’uso dei social network erano portati a prendere le decisioni peggiori.
La percentuale tra decisioni sbagliate e dipendenza dai social era la stessa di quella, già nota, che si riferiva a persone dipendenti da oppioidi, metamfetamine e altre droghe. Dar Meshi, autore principale dello studio, sostiene che “i social portino enormi benefici, ma c’è anche un lato oscuro quando le persone non riescono a staccarsene. Dobbiamo capire meglio questa spinta, così da determinare se l’uso eccessivo dei social media dovrebbe essere considerato una dipendenza”.
Ora, finisco l’articolo perché devo assolutamente dare un’occhiata a Facebook!