Le organizzazioni aziendali sono tutte composte da persone diverse; per cui la consapevolezza complessiva di ogni organizzazione è un requisito difficile da definire, in quanto deriva direttamente da un mix di tutte le persone che compongono l’organizzazione stessa.
Ogni collaboratore ha una formazione, un talento, dei ruoli, delle competenze e delle esperienze differenti e, naturalmente, ognuno vede la realtà in modo diverso.
In linea di principio, il fatto che esistano molteplici prospettive nell’ambito organizzativo dovrebbe essere considerato un vantaggio. Eppure, nelle aziende, non sempre è così.
Capita piuttosto spesso che le idee che non sono condivise dalla maggioranza o che vanno contro quelle del leader vengano ignorate o abbandonate. In altri termini, la maggioranza è portata ad adeguarsi e allinearsi alle idee prevalenti o a quelle del leader piuttosto che a contrastarle, escludendo così opportunità o indicazioni utili che potrebbero favorire soluzioni diverse ma anche più vantaggiose.
Riunioni che favoriscono il pensiero di gruppo
Questo atteggiamento favorisce, come abbiamo visto nel precedente articolo, il “pensiero di gruppo”. D’altra parte, se si è seriamente interessati a prendere una buona decisione attraverso una riunione di lavoro, sarebbe necessario accettare il dissenso e le critiche, da qualsiasi parte essi provengano, proprio per evitare errori di valutazione che possono procurare gravi danni.
Le riunioni (ristrette o allargate, operative o strategiche che siano) dovrebbero rappresentare l’espressione più democratica della condivisione delle idee in seno a un’azienda, il momento più importante, perché è proprio in questa sede che è possibile compiere scelte strategiche, prendere decisioni importanti e, di conseguenza, creare valore per l’azienda e rafforzare lo spirito di corpo.