La pandemia che ci ha colpito rappresenta per tutti un’esperienza terribile. E’ facile sentirsi demoralizzati e intimoriti di fronte a un evento di tale portata, sia per la sopravvivenza propria e dei propri cari sia per il proprio futuro, viste le difficoltà economiche alle quali inevitabilmente andremo incontro.
Un evento del genere, così terribile, suscita in tutti noi un sentimento particolare che potremmo definire “timore reverenziale” (in inglese “awe”), cioè paura mista a rispetto. E, in effetti, accanto all’angoscia per il grande numero di morti che questa pandemia sta mietendo, contemporaneamente non possiamo non apprezzare il coraggio e la devozione di milioni di operatori sanitari nel mondo che generosamente prestano servizio ai pazienti anche a rischio della propria vita.
Negli USA, popolo fondamentalmente ottimista, c’è chi anche in queste circostanze cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. I ricercatori del Greater Good Science Center dell’Università della California a Berkeley, hanno scoperto che le esperienze che ispirano timore reverenziale, come la pandemia da Covid-19, possono avere 8 importanti impatti positivi sulla nostra vita, aiutandoci a superare i nostri egoismi e favorendo la nostra apertura agli altri.
Li sintetizziamo qui sotto:
- Ci fanno comprendere e apprezzare il valore della vita e possono migliorarci l’umore
- Possono essere positivi per la salute
- Possono aiutarci a pensare in modo più critico
- Possono renderci meno materialisti
- Ci fanno comprendere quanto siamo deboli e indifesi
- Ci offrono maggiori opportunità di tempo
- Ci rendono più generosi e collaborativi
- Possono farci sentire più connessi alle altre persone e all’umanità intera
Questi studi, che sono piuttosto recenti (risalgono a una quindicina di anni fa), andranno approfonditi e in futuro affronteranno anche altri aspetti che il sentimento del “timore reverenziale” suscita, ad esempio nei bambini e nel loro sviluppo, esaminando anche le componenti religiose, spirituali o terapeutiche.
A voler essere ottimisti a tutti i costi, anche in un termine così apparentemente negativo come “catastrofe” esiste una connotazione positiva. In base all’etimologia dalla lingua greca, significa sostanzialmente “cambiare direzione e prospettiva”. Cosa che ci auguriamo tutti, non appena finirà l’emergenza.