L’umiltà per i leader è quella intellettuale

Shane Snow

Shane Snow è un giornalista molto attento alle caratteristiche dei futuri leader. E’ convinto che una delle skills più importanti per chi vuole avere successo sia l’umiltà. O meglio, quella che lui chiama, più precisamente, l’umiltà intellettuale.

Dote che si dovrebbe applicare non solo sul lavoro ma anche nella vita di ogni giorno. L’umiltà intellettuale non è una virtù facile da individuare. In un range che va dall’essere testardi e non cambiare mai idea e credere a qualsiasi cosa ci venga detto, disposti a cambiare idea a ogni pié sospinto, l’umiltà si trova proprio in una fascia intermedia. Sta a noi, di volta in volta, cercare il livello giusto e più equilibrato. Proprio come quando si cerca di trovare il segnale più forte di una stazione radio.

Ora vediamo più da vicino i quattro punti fondamentali che caratterizzano l’umiltà intellettuale per Snow:

  1. Rispettare il punto di vista degli altri. Il che significa essere in grado di ascoltare e non interrompere chi ti sta parlando, evitando di formulare giudizi prima che la persona abbia espresso compiutamente il proprio parere.
  2. Non nutrire troppa fiducia nella propria capacità intellettuale. In altri termini, non pensare che tu debba avere sempre ragione su tutto.
  3. Staccare il proprio ego dalla propria capacità intellettuale. Il che significa riuscire a separare, almeno temporaneamente, le idee, le cose in cui credi dalla tua identità personale. Le tue idee, anche se radicate profondamente, non sono parte del tuo essere. Metterle in discussione non significa mettere in discussione te stesso e la tua vita. E’ l’operazione più difficile e ci si arriva con un lungo allenamento.
  4. Rivedere il proprio punto di vista. Che è poi l’elemento chiave dell’intera operazione.

E’ raro che si sia subito pronti in una discussione ad ammettere che le nostre idee – alle quali, bene o male siamo affezionati – dovrebbero essere riviste. Prima di lasciarle andare, riconoscendone i limiti, occorre una riflessione più o meno lunga, anche perché in uno scambio dialettico nessuno vuole ammettere che forse si stava sbagliando. Però ci sono molti modi di rendere le armi, senza per questo sentirsi umiliati. Anzi, dimostrando di essere pronti a valutare gli altrui contributi.

La vera revisione delle proprie idee si verifica sempre in un secondo momento, in una fase successiva. Anche perché occorre trovare loro una giusta collocazione nell’ambito della nostra costruzione intellettuale. E ciò richiede sempre tempo.

Umiltà intellettuale, un termine da non dimenticare.

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