Il sogno (o l’incubo) di Turing. Le macchine ci parlano, ci insegnano, ci fanno compagnia

Nel bel libro di Francesco Varanini, “Le Cinque Leggi bronzee dell’era digitale. E perché conviene trasgredirle”, Guerini e Associati, 2020, il filosofo cita alcune affermazioni di Alan Turing, il famoso matematico – uno dei padri dell’informatica, e uno dei primi scienziati a interessarsi di Intelligenza Artificiale – morto suicida nel 1954, con una personalità complessa, anche a causa di problemi famigliari e personali.

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Il computer ne sa già più di noi sulle emozioni dell’uomo

Dobbiamo prendere atto, non senza qualche preoccupazione, che sistemi e dispositivi di Intelligenza Artificiale sono ormai in grado di interpretare, elaborare e simulare emozioni umane. Già oggi, infatti, sono stati realizzati algoritmi che riescono meglio delle persone a rilevare emozioni e stati d’animo diversi con una attendibilità davvero elevata.

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Questo articolo l’ho scritto io, ma potrebbe farlo (meglio) GPT-3

Se avessi accesso al programma GPT-3, realizzato lo scorso mese di maggio da OpenAI, sarei in grado di far scrivere questo articolo direttamente dal programma, fornendo semplicemente alcune indicazioni di massima. Non è fantascienza. E’ quello che è successo per un articolo pubblicato recentemente (8 settembre) sul “Guardian”.

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Anche il calcio può dare lezioni alle aziende. In 14 punti

Johan Cruyff

Molti ricorderanno il grande calciatore Johan Cruyff. Personaggio originale, detestato da molti, contraddittorio, con un carattere difficile, presuntuoso e attaccabrighe, ma indubbiamente grande innovatore tanto da venire definito un rivoluzionario del gioco del calcio.

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Consumismo: parlarne male si può?

Luciano Bianciardi

Abbiamo molto apprezzato un bell’articolo, intitolato “La pandemia consumistica” scritto da Aldo Berlinguer, docente presso l’Università di Cagliari e apparso il 28 luglio scorso ne “Il Sole 24 Ore”. La paura del Covid ha frenato almeno inizialmente la spinta consumistica, sembra infatti che gli italiani in questi ultimi tempi stiano risparmiando di più. L’incertezza del futuro dovuto alla pandemia ha avuto un ruolo importante. (Nei quattro mesi della pandemia, i risparmi degli italiani avrebbero raggiunto la cifra record di 7,3 trilioni di euro).

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Come è fragile la comunicazione ai tempi del Covid!

Dopo la pandemia la comunicazione è diventata più difficile. I leader devono saper comunicare sempre di più e sempre meglio, eliminando quanta più ambiguità possibile nei loro scambi con i collaboratori, a cominciare dalle e-mail, per le quale i destinatari non hanno la possibilità di ascoltare quale sia il tono del mittente.

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TEMPOR⚡ALE: Ce la faremo a restare liberi?

Elon Musk

Due notizie recenti devono farci riflettere. Una riguarda la possibilità di studiare più da vicino e in modo sempre più approfondito il cervello dell’uomo. L’altra, gli interventi che alcune aziende cominciano a mettere in atto per controllare i propri collaboratori con lo scopo principale di verificarne la salute ma anche di controllarne costantemente i movimenti.

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