TEMPOR⚡ALE: Ce la faremo a restare liberi?

Elon Musk

Due notizie recenti devono farci riflettere. Una riguarda la possibilità di studiare più da vicino e in modo sempre più approfondito il cervello dell’uomo. L’altra, gli interventi che alcune aziende cominciano a mettere in atto per controllare i propri collaboratori con lo scopo principale di verificarne la salute ma anche di controllarne costantemente i movimenti.

Il cervello umano minuto per minuto

Elon Musk, creatore di Tesla, ha fondato Neuralink, una start up specializzata in neurotecnologie e intelligenza artificiale che ha l’obiettivo principale di sviluppare interfacce neurali impiantabili, congegni in grado di esplorare e studiare il cervello di un essere umano in modo del tutto nuovo, con potenzialità enormi soprattutto in campo medico e scientifico. Per ora è applicato su un maiale (Gertrude) ma già entro l’anno potranno essere effettuati esperimenti sull’uomo.

(Popular Science, 2 settembre 2020)


Covid e aumenta il controllo sui lavoratori

Mentre il mondo si sta riprendendo a fatica dalla pandemia, le aziende si stanno preparando in modo che i lavoratori possano rientrare nei loro luoghi di lavori in massima sicurezza. C’è un’attenzione senza precedenti per proteggere la loro salute, riprogettando sistematicamente gli spazi di lavoro. Ciò può includere la riconfigurazione degli uffici, la riorganizzazione delle scrivanie, la modifica dei turni per ridurre al minimo l’affollamento e consentire alle persone di lavorare da remoto a lungo termine. Poi ci sono le misure puramente mediche, come i controlli regolari della temperatura, la fornitura di maschere per il viso e altri dispositivi di protezione individuale e persino i medici in loco. Tali precauzioni stanno rapidamente diventando pratiche accettate. Presto, però, le organizzazioni potrebbero anche iniziare a monitorare la posizione e il comportamento dei dipendenti in modo sempre più stringente, utilizzando strumenti di sorveglianza come app per cellulari, sensori per ufficio e algoritmi in grado di analizzare un’enorme quantità di dati che le persone producono mentre lavorano, ma anche quando non sono in ufficio. I lavoratori, infatti, generano un mare di dati attraverso le loro interazioni su e-mail, piattaforme di messaggistica istantanea e di testo, videoconferenze e telefonate. Con l’aiuto dell’IA, questi dati raccolti in tempo reale possono essere utili per misurare la loro salute, eventuali rischi ma anche tenere sotto controllo la loro vita, anche negli aspetti più personali e intimi. A questo punto la privacy dove va a finire?

(MIT Sloan Management Review Tomas Chamorro-Premuzic, 4 agosto 2020)

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