Leadership: saper guidare le persone/sapersi far guidare

E uscito il nuovo libro di Ugo Perugini, intitolato “Leadership contemporanea”.

Ecco il link: https://amzn.to/3kuY8Qj

Dalla prefazione di Paolo Iacci, Università Statale di Milano, Presidente di AIDP Promotion e di Eca Italia, riportiamo uno stralcio:

“Una rinnovata attenzione verso i più consolidati strumenti a disposizione del management non va letta semplicisticamente come ritorno al passato, ma al contrario come il tentativo di ri-appropriarsi dell’essenza delle tecniche gestionali, di ciò che è irrinunciabile, per delineare un futuro dove con risorse più scarse si possa generare un valore significativamente più alto. Il volume di Ugo Perugini è esemplare esattamente da questo punto di vista. Da un lato rileggere in maniera semplice, ma fattiva alcune tra le principali tecniche gestionali, rendendole attuali ed applicabili al contesto competitivo che stiamo vivendo. Dall’altro, apprendere i nuovi approcci manageriali per trovare il modo per fare di più con minori risorse. Un compito importante e non facile, per tutte le organizzazioni e soprattutto per il loro management. È il momento di una nuova generazione di leader, per affrontare nuovi problemi e cogliere nuove opportunità. Perché là fuori c’è un nuovo mondo da conquistare.”

Chi volesse ricevere una copia omaggio dell’ebook potrà chiederla, iscrivendosi gratuitamente al nostro blog.

La leadership “antirisonante”

Il problema principale di un leader “antirisonante” nasce proprio dal fatto che lui non si reputa alla pari delle altre persone che stanno intorno a lui o che lui ha il compito di guidare. Questo tipo di leader si ritiene ben al di sopra di loro.

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Dove è finita la Grande Promessa?

Albert Schweitzer

Da “Avere o Essere” di Yari Xsegona:

La Grande Promessa di Progresso Illimitato – vale a dire la promessa del dominio sulla natura, di abbondanza materiale, della massima felicità per il massimo numero di persone e di illimitata libertà personale – ha sorretto le speranze e la fede delle generazioni che si sono succedute a partire dall’inizio dell’era industriale.

La soddisfazione illimitata di tutti i desideri non comporta il vivere bene, né è la strada per raggiungere la felicità o anche soltanto il massimo di piacere. Il sogno di essere padroni assoluti delle nostre esistenze ha avuto fine quando abbiamo cominciato ad aprire gli occhi e a renderci conto che siamo tutti divenuti ingranaggi della macchina burocratica, e che i nostri pensieri, i nostri sentimenti e i nostri gusti sono manipolati dai governi, dall’industria e dai mezzi di comunicazione di massa controllati dagli uni e dall’altra.

Il progresso economico è rimasto limitato ai paesi ricchi, e lo iato tra nazioni ricche e nazioni  povere si è più che mai ampliato. Lo stesso progresso tecnico ha avuto come conseguenza il manifestarsi di pericoli ecologici e di rischi di conflitti nucleari (o pandemici), e sia gli uni che gli altri, agendo isolatamente o insieme, possono metter fine all’intera civiltà e fors’anche alla vita tutta quanta.

Quando, nel 1952, si recò a Oslo a ricevere il Premio Nobel per la pace, Albert Schweitzer esortò il mondo a «osare di guardare in faccia la realtà… L’uomo è divenuto un superuomo… Ma il superuomo col suo sovrumano potere non è pervenuto al livello di una sovrumana razionalità. Più il suo potere cresce, e più egli diventa anzi un pover’uomo… Le nostre coscienze non possono non essere scosse dalla costatazione che, più cresciamo e diventiamo superuomini, e più siamo disumani»

Leadership: se la conosci non la temi

E uscito il nuovo libro di Ugo Perugini, intitolato “Leadership contemporanea”.

Ecco il link: https://amzn.to/3kuY8Qj

Dalla prefazione di Paolo Iacci, Università Statale di Milano, Presidente di AIDP Promotion e di Eca Italia, riportiamo uno stralcio:

“Per affrontare le nuove sfide non basta lasciarsi trascinare dalla tecnologia, ma è necessario anche possedere metodologie che possano garantire un’azione di governance solida ed efficace. Per questo motivo ho trovato estremamente interessante il libro di Ugo Perugini. Con un linguaggio semplice e concreto ha esposto le principali tecniche manageriali cui attenersi per affrontare le sfide imposte da un contesto di mercato sempre più variabile ed imprevedibile. L’assunto sotteso è tanto semplice quanto largamente inascoltato: non c’è alternativa, le difficoltà in cui ci muoviamo impongono merito e competenza. Non ci può essere sviluppo delle competenze gestionali senza aver prima ripreso pienamente il possesso dell’essenza vera dei fondamentali del management. Questo significa studiare il passato e vivere il presente in maniera concreta e propositiva, così da tracciare il tragitto per la costruzione di un futuro più adeguato alle nuove necessità”.

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La prima impressione è importante, ma non trascuriamo l’ultima

Quanti libri sono stati scritti sul fatto che sia fondamentale fare una buona impressione quando incontriamo i nostri interlocutori per la prima volta? Una infinità. Pochi, però, si soffermano sull’importanza di fare anche una buona impressione quando l’incontro si conclude.

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Utopia, utopia… per piccina che tu sia

Walt Disney

I leader di successo nella gestione delle loro aziende sono capaci di integrare tre diversi tipi di leadership. Quella che possiamo definire “engaging”, cioè l’abilità di pianificare un progetto e di comunicarlo con convinzione ai propri collaboratori.

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La selezione avversa. Quando un’azienda elimina le risorse migliori

Come è possibile che un’azienda arrivi ad eliminare le proprie risorse migliori? Cioè i collaboratori che valgono di più o hanno maggiori potenzialità? Sembra un atteggiamento assurdo e controproducente ma, purtroppo, capita e probabilmente molti di coloro che ci leggono possono avere avuto esperienze simili.

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