In una recente ricerca negli USA, quando ai dirigenti è stato chiesto perché i loro dipendenti si erano licenziati, hanno risposto che il motivo principale era dovuto a compensi considerati troppo bassi, a difficoltà nel bilanciare lavoro e vita privata e a scarsa salute fisica ed emotiva.
Queste cose sono importanti per i dipendenti, ma non sono tra i primi tre motivi per cui i dipendenti si licenziano. I primi tre fattori secondo uno studio Mc Kinsey sono:
- Il 54% ha dichiarato di non sentirsi apprezzato dalle proprie organizzazioni
- Il 52% ha dichiarato di non sentirsi apprezzato dai propri manager
- Il 51% non ha sentito un senso di appartenenza al lavoro
Non c’è da meravigliarsi se le offerte di retribuzione più elevata, il lavoro da casa, i programmi di welfare non bastino a trattenerli.
Anche nel nostro Paese, la tendenza dei lavoratori a licenziarsi, cioè all’abbandono volontario del posto di lavoro, è in crescita: Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali registra 485 mila dimissioni su un totale di 2,6 milioni di contratti cessati, cioè oltre il 2%, livello tra i più alti del recente passato. Cosa possono fare i leader aziendali per risolvere questi problemi?
Innanzitutto, i manager devono tenere conto di questo mantra: i dipendenti di tutte le generazioni desiderano e meritano luoghi di lavoro in cui vengono rispettati e considerati per le loro idee, per gli sforzi, i contributi e l’impegno che esprimono ogni giorno. I manager non devono presumere di sapere cosa vogliono i loro collaboratori. Invece, devono chiederlo direttamente a loro.
I motivi principali per cui i collaboratori si sono licenziati potrebbero anche non corrispondere ai primi tre dello studio McKinsey. I manager devono imparare ciò di cui i collaboratori hanno bisogno e adattare sistemi, procedure e comportamenti per soddisfare le loro esigenze.
Occorre cominciare dalle cose più semplici e via via affrontare i problemi più spinosi. Cominciando a colmare alcune importanti lacune, si dimostrerà che l’azienda è sensibile ai loro problemi e vuole che la cultura del lavoro sia rispettosa e valida per tutti, dimostrando che ha a cuore il rispetto di ognuno di loro. Troppo facile? Proviamoci, comunque!