Non è del tutto vero che la gente non ama chiedere scusa. Lo fa e anche spesso, tanto è vero che è diventato un modo di dire, un cliché, che nella maggioranza dei casi non soddisfa per nulla la persona che in qualche è modo è stata danneggiata. Anzi.
“Mi scusi” è diventato un modo per assolversi da un certo errore senza pagarne troppe conseguenze. Una parolina che diventa in qualche caso un lasciapassare decisamente ipocrita per continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto.
Per chiedere scusa sul serio bisogna fare qualcosa di più che spesso la gente non ama fare. Ed è una cosa semplicissima ma dolorosa perché significa incrinare il proprio orgoglio: ammettere di aver sbagliato e possibilmente (se si può) rimediare all’errore. Solo così, la persona si assume le responsabilità di quello che ha fatto quando confessa le proprie responsabilità.
C’è un altro aspetto che va considerato. Quando le persone sono convinte (magari a torto) di non essere le uniche responsabili di un certo errore, sarebbero disposte ad ammettere la propria colpa ma vogliono che anche la controparte, in un modo o nell’altro, lo faccia. Prima o dopo. E se non lo fa, o temiamo che non lo faccia, non siamo più disposti a scusarci.
Insomma, per esprimere scuse sincere occorre davvero mettere da parte l’orgoglio, cercare di diventare più umili, senza che si debba aspettare che l’altra parte spontaneamente ammetta di non avere fatto le cose nel modo giusto.
Il pentimento, che di questo poi si tratta, inizia con un’espressione che confermi la nostra reale intenzione di cambiare. Altrimenti la parola “Scusami” è vuota! Ed è meglio non pronunciarla.