Marchionne: fu vera gloria?

La litote del titolo del libro di Francesco Varanini, “Marchionne non è il migliore dei manager possibili”, (Guerini Next, €18,50) è anche un modo per evitare che chi legge, di fronte alla figura di Sergio Marchionne, di per sé parecchio divisiva, possa essere portato a schierarsi pregiudizialmente in polemica o in difesa del manager, senza affrontare una analisi il più possibile obiettiva del suo operato, considerato sia il tempo trascorso dalla sua scomparsa, sia gli effetti che ancora oggi persistono in relazione a certe sue scelte.

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Come sarà il nuovo totalitarismo? Ce lo dice Huxley

Aldous Huxley

Non esiste, ben inteso, alcuna ragione perché i nuovi totalitarismi somiglino ai vecchi. Il governo basato su manganelli e plotoni d’esecuzione, carestie artificiali, imprigionamenti e deportazioni di massa, è non soltanto disumano (cosa che oggi come oggi non preoccupa nessuno più di tanto), ma provatamente inefficiente e questo, in un’era di tecnologia avanzata, è un peccato contro lo Spirito Santo.

Uno Stato totalitario davvero “efficiente” sarebbe quello in cui l’onnipotente comitato esecutivo dei capi politici e il loro esercito di direttori soprintendessero a una popolazione di schiavi che ama tanto la propria schiavitù da non dovervi neanche essere costretta.

Far amare agli schiavi la loro schiavitù: ecco qual è il compito ora assegnato negli Stati totalitari ai ministeri della propaganda, ai caporedattori dei giornali e ai maestri di scuola.

Aldous Huxley, nuova prefazione a “Il mondo nuovo

Proteggere il capitale psicologico in azienda

Rumeet Billan

In Canada, presso l’Università di Toronto, si stanno sviluppando parecchi corsi che vertono sulla leadership e in particolare sulla valorizzazione del capitale psicologico in azienda. Tra le persone più esperte merita segnalare Rumeet Billan, che è anche un’imprenditrice di successo e amministratore delegato della Viewpoint Leadership. E’ considerata una delle donne più influenti in Canada.

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Robert Harris, autore di “V2”: “Temo per la democrazia”

Robert Harris

E’ uscito recentemente il romanzo di Robert HarrisV2”, Mondadori, € 20,00. Lo scrittore è noto per altri due romanzi famosi, come “Fatherland” ed “Enigma”. Il suo ultimo lavoro riguarda sempre il periodo della seconda guerra mondiale quando la Germania lanciò tra il settembre 1944 e il marzo 1945 i missili V2 sull’Inghilterra. Qui, vorremmo però soffermarci su alcune sue considerazioni circa la democrazia e la cosiddetta libertà d’informazione.

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Giangiuseppe Pili. Per capire il liberalismo

Crediamo che sia opportuno ospitare anche idee che possono in qualche modo confliggere con quelle che il nostro blog presenta spesso. Anzi. Riteniamo che questo dovrebbe essere il primo compito di chi svolge una funzione comunicativa, per quanto limitata come la nostra.

Abbiamo bisogno di sentire altre campane. Abbiamo bisogno di essere contraddetti. Dobbiamo sempre rimetterci in discussione senza sovrastimare le nostre idee, senza sospettare che chi avanza idee che sono diverse dalle nostre, sia contro di noi. Al contrario: ci offre una bella occasione per riflettere senza pregiudizi e con mente libera su alcuni temi politici importanti. Non sprechiamola.

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Democrazia e utopia. Trovare il leader giusto o diventare tutti un po’ più leader?

Tucidide e Pericle

Leggete la famosa pagina che Tucidide dedica a Pericle, ma anche l’affermazione finale in neretto che è piuttosto significativa:

Pericle, potente per dignità e per intelligenza, notoriamente incorruttibile, controllava il popolo senza minarne la libertà, e non era guidato dal popolo più di quanto lui stesso non lo guidasse; non parlava per compiacerlo, poiché non aveva acquisito il potere con mezzi illeciti ma per via dei suoi meriti, e lo contraddiceva anche sotto l’influsso dell’ira. Quando avvertiva che il popolo era inopportunamente audace per la sua prepotenza, con la parola lo portava al timore; quando invece vedeva che irragionevolmente aveva paura, lo spronava ad aver coraggio.

In sintesi, la democrazia di Atene era tale solo a parole [lógoi men], ma nei fatti [érgoi de] il potere era del primo cittadino.

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Dalla compassione al riconoscimento dell’ingiustizia

Didier Fassin

L’aspetto esclusivamente chimico/biologico che abbiamo visto nel precedente articolo, non basta per valutare un essere umano. Ci sono altre componenti che non vanno trascurate ma di cui spesso non teniamo conto.

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Guai alla conoscenza fine a sé stessa

Mi piace riportare una frase di Georges Canguilhem (1904-1995) che ben si adatta al comportamento di tutti coloro che fanno sfoggio di cultura, ma che alla fine non ci dicono nulla di utile per dare un senso vero alla nostra vita, per comprenderne il valore, per cercare di migliorare noi stessi e il mondo che ci sta intorno:

Sapere per sapere non è per nulla più sensato che mangiare per mangiare, uccidere per uccidere o ridere per ridere; si tratta, infatti, a un tempo, di un’ammissione che anche il sapere deve avere un senso e di un rifiuto di trovare ad esso un senso diverso da lui stesso”.