
Il principio fondamentale del liberalismo è questo: quante più persone possibile dovrebbero avere la massima libertà sulla direzione che prenderà la loro vita. Espresso in questa forma, il liberalismo, come ai tempi di John Locke, è impegnato sia per la libertà che per l’uguaglianza…
Per quanto riguarda la libertà, i liberali vogliono per la persona ciò che Thomas Jefferson voleva per il paese: l’indipendenza. Quando non abbiamo altra scelta che accettare il potere di qualcun altro su di noi, non riusciamo a pensare da noi stessi, siamo limitati a condizioni di esistenza che assomigliano a una lotta senza fine per la sopravvivenza, non siamo in grado di pianificare il futuro e non possiamo possedere una dignità umana elementare. La vita autonoma è quindi la vita migliore. Abbiamo il potenziale, e siamo quindi responsabili della sua realizzazione, per essere padroni del nostro destino.
Ma allora, l’esistenza delle aziende con la loro struttura gerarchica, le loro regole amministrative, il rapporto di dipendenza che richiedono a chi lavora con loro non contrasta con l’idea che le persone sono libere, autonome e formalmente uguali?
(da: Alan Wolfe, “The Future of Liberalism”)