Combattere il bullismo in azienda conviene a tutti

Non sappiamo se il fenomeno del bullismo nelle aziende venga studiato a sufficienza nel nostro Paese. Ne dubitiamo fortemente, anche perché ben altri sono i problemi ai quali le imprese devono far fronte in questo periodo e quelli che riguardano i rapporti con e tra i dipendenti spesso finiscono in secondo piano.

Continua a leggere

I collaboratori si licenziano. Perché succede? Chiedeteglielo!

In una recente ricerca negli USA, quando ai dirigenti è stato chiesto perché i loro dipendenti si erano licenziati, hanno risposto che il motivo principale era dovuto a compensi considerati troppo bassi, a difficoltà nel bilanciare lavoro e vita privata e a scarsa salute fisica ed emotiva.

Continua a leggere

La selezione avversa. Quando un’azienda elimina le risorse migliori

Come è possibile che un’azienda arrivi ad eliminare le proprie risorse migliori? Cioè i collaboratori che valgono di più o hanno maggiori potenzialità? Sembra un atteggiamento assurdo e controproducente ma, purtroppo, capita e probabilmente molti di coloro che ci leggono possono avere avuto esperienze simili.

Continua a leggere

La cultura aziendale che roba è?

Come si fa a distinguere una buona cultura aziendale da una cattiva, dal punto di vista dei dipendenti? Questa è una domanda più complicata di quanto possa sembrare. La maggior parte dei leader concorda in linea di principio che la cultura aziendale è importante, ma non sempre (quasi mai) concorda con quella dei propri collaboratori.

Continua a leggere

Apprendimento in azienda. Aiutiamoci con il Peer Coaching

Cos’è il peer coaching? E’ un processo attraverso il quale due (o più) colleghi lavorano insieme per costruire e affinare le proprie competenze, per riflettere sulle loro esperienze e aspirazioni, per risolvere i problemi (anche minimi) che di volta in volta devono affrontare, per scambiarsi nuove idee, intuizioni in ambito lavorativo e apprendere vicendevolmente l’uno dall’altro.

Continua a leggere

Tra assenteismo e presenteismo. Prendersi le proprie responsabilità

Bisogna avere il coraggio di dire che chi non si prende la responsabilità del proprio lavoro in questi tempi è un incosciente. In una situazione complessa e difficile come quella che stiamo vivendo a causa della pandemia, riteniamo che qualsiasi lavoratore, a qualsiasi livello, non possa esimersi dal prendersi la responsabilità di quello che fa. Anche se la sua è una attività che può apparire meno strategica e importante di altre.

Continua a leggere

Colpa e responsabilità. La differenza è fondamentale

Devo confessare che non mi piace dare la colpa a qualcuno per un errore che ha commesso. Non mi piace trovare difetti agli altri e, peggio ancora, sbatterglieli in faccia. Credo, però, in modo convinto che sia necessario, ove possibile, assegnare delle responsabilità e che, quindi, sia giusto che le persone che se le sono assunte possano essere ritenute responsabili dei loro errori.

Continua a leggere

Senso (o spirito) di appartenenza. Bene, ma senza eccedere

Il senso di appartenenza nelle aziende è una merce ricercatissima. Qualcuno parla anche di “spirito di appartenenza”, ma il termine “spirito” è (forse) troppo volatile e impreciso. Mentre quando si parla di senso, ci si riferisce proprio al singolo collaboratore e al suo intimo bisogno-sentimento – tra i più elevati, come ci ricorda Abraham Maslow, insieme alla stima di sé, alla sicurezza, all’amore e all’autorealizzazione – di essere riconosciuto come appartenente a un gruppo di persone ben definito, a un determinato status sociale con il quale ci si sente in sintonia e pronti a condividere interessi e progettualità comuni.

Continua a leggere

Se il capo sbaglia, tu vorresti diventare un capo?

Nel 2008, è uscito un altro libro a firma di Sydney Finkelstein e altri autori, dal titolo “Think Again” (non ci risulta tradotto in italiano). In questo ultimo lavoro, gli autori approfondiscono ulteriormente i temi relativi ai comportamenti sbagliati dei manager, illustrando quali possono essere gli eventuali rimedi da opporre, con una infografica interessante, da noi rielaborata.

Continua a leggere

Guidare l’azienda senza avvalersi dell’autorità: si può fare!

Keith Ferrazzi

Cambiano le strutture organizzative aziendali. La gerarchia in azienda tende a ridimensionarsi sempre di più. Secondo un sondaggio Deloitte, che risale al 2016, negli Usa solo il 24% delle aziende con oltre 50.000 dipendenti affidava ancora la gestione funzionale a strutture gerarchiche organizzate. E, contemporaneamente, molte imprese si stavano apprestando a spostare le loro strutture organizzative da modelli tradizionali basati sulla gerarchia a team interconnessi e flessibili.

Continua a leggere