Dee Hock: le sue innovative idee sulla leadership

Dee Hock

Chi è Dee Hock? E’ l’ideatore di VISA, il sistema di carte di credito noto in tutto il mondo. Per quanto VISA sia oggi un simbolo della nostra società dei consumi, il modo in cui è stato creato e ciò che è stato è certamente uno dei paradossi più incredibili dell’epoca contemporanea, e soprattutto il frutto di un pensiero visionario e di metodi di gestione ancora oggi considerati rivoluzionari.

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Il vero leader deve saper improvvisare tra immaginazione e conoscenza

Alfred North Whitehead

Abbiamo bisogno di una generazione di leader capaci di organizzare l’improvvisazione e di introdurre nuovi approcci per guidare le risorse chiave: persone, organizzazioni strutturate capaci di gestire l’ignoto, meno controllo e più autonomia.

Chi può eccellere nell’improvvisazione? Chi sa inventare nuove risposte, assumere rischi calcolati, anche senza un piano predeterminato, riuscendo a trarre il meglio dagli errori per favorire la nascita di nuove idee e affrontare strade alternative.

L’improvvisazione richiede immaginazione

Come sosteneva Alfred North Whitehead: “La tragedia di questo mondo è che coloro che possiedono l’immaginazione hanno poca esperienza ( i giovani) e coloro che hanno una grande esperienza hanno ormai un’immaginazione infiacchita (i vecchi). Agire basandosi sulla sola immaginazione senza la conoscenza è da sciocchi, agire fissandosi solo sulla conoscenza senza immaginazione è da pedanti. La missione della ricerca è quella di unire insieme l’immaginazione e la conoscenza”.

Educare è elaborare la coscienza e contestare il futuro contro le servitù del nostro tempo

Marina Garcés

Marina Garcés ha scritto un bel libro, intitolato “Scuola di apprendisti edizioni Nutrimenti, 2022. Tra l’altro, la filosofa spagnola sostiene – cosa quasi ovvia – che “Non esiste un sapere non appreso, gli esseri umani devono sempre apprendere, anche a vivere, sempre che si possa dire che impariamo davvero a farlo. Apprendere non significa accumulare, possedere o incorporare conoscenze. È un’attività relazionale”.

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Apprendimento in azienda. Aiutiamoci con il Peer Coaching

Cos’è il peer coaching? E’ un processo attraverso il quale due (o più) colleghi lavorano insieme per costruire e affinare le proprie competenze, per riflettere sulle loro esperienze e aspirazioni, per risolvere i problemi (anche minimi) che di volta in volta devono affrontare, per scambiarsi nuove idee, intuizioni in ambito lavorativo e apprendere vicendevolmente l’uno dall’altro.

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I leader sanno riconoscere i loro punti deboli?

Conosci te stesso. Il concetto risale al IV secolo prima di Cristo e si trovava in un’iscrizione sopra una colonna del Tempio di Apollo a Delfi. Un luogo sacro dove l’oracolo del dio emetteva le sue profezie interpretate dalle sacerdotesse, le famose Pizie. Il fatto che questa iscrizione – un vero e proprio invito a riflettere su sé stessi e sul proprio destino – si trovasse lì è come se si fosse voluto dire: ascolta pure le profezie della divinità ma prima di tutto guardati dentro e cerca di capire come e perché agisci in un certo modo. Perché da questo esame interiore, soprattutto, dipenderà il tuo futuro.

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Mi spezzo ma non mi spiego

Segnaliamo un articolo uscito su “V+ Vendere di più” del mese di giugno che tratta della necessità di aggiornare continuamente le proprie conoscenze e non dare nulla per scontato su quello che riteniamo di sapere bene. Essere chiari con i nostri interlocutori è essenziale sempre, ma specialmente quando stiamo proponendo loro i nostri prodotti.

La ripresa dopo la pandemia si chiama “desiderio”

Il Censis nell’ultimo rapporto 2020 definisce il nostro Paese “una ruota quadrata che gira a fatica”. Cresce nel nostro Paese la tendenza all’inerzia, alla passività, al disimpegno, allo scetticismo. Nessuno, specialmente i giovani, sembra più disposto a mettersi in gioco.

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Lo so, lo so. Non lo sapessi… ma lo so

Siamo sicuri di conoscere a fondo la materia di cui parliamo? Spesso, siamo superficiali e approssimati. Questo può portare a fare brutte figure e può essere pericoloso quando abbiamo necessità di convincere un cliente e dobbiamo dimostrare di essere esperti e attendibili.

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Paolo Iacci, alla ricerca della competenza perduta

Quello di Paolo Iacci, che denuncia il progressivo, strisciante propagarsi dell’ignoranza nel nostro Paese, non è un libro tranquillizzante. Dovrebbero leggerlo tutti, compresi quelli a cui è proprio destinato, cioè i nuovi ignoranti o quelli che l’autore definisce analfabeti funzionali.

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