Stai attento, troppa grinta fa male!

Angela Duckworth

Chi lavora nelle HR sa che una delle caratteristiche che fa propendere verso la scelta di un manager piuttosto che un altro è che il prescelto mostri una maggiore grinta. Definiamo grinta. E’ passione, tenacia, perseveranza (talora testardaggine) nel raggiungere gli obiettivi prefissati. E quindi in sostanza un elemento indispensabile per il successo di una persona.

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Quiet Quitting: faccio il minimo sindacale

Ricordate cosa diceva lo scrivano di Melville? “Preferirei di no!”. Quando il capo gli diceva di fare un lavoro, ripeteva sempre questa frase, quasi un mantra sotto il quale covavano questioni importanti e quanto mai attuali, quali l’insoddisfazione, la frustrazione e la depressione sul lavoro.

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Un nuovo manager in azienda: il CMO o il CMHO

I leader, oltre a mantenere saldo il proprio equilibrio mentale, hanno anche il compito, non certo facile, di saper gestire quello dei loro stessi collaboratori. La politica aziendale nel prossimo futuro dovrà perciò prevedere un approccio più determinato nei confronti delle questioni relative alla salute – in particolare quella psicofisica – dei collaboratori che operano in azienda.

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Capitalismo: istigazione al suicidio?

L’espropriazione esistenziale di cui parla lo studioso Vittorio Pelligra non si riverbera solo sul lavoro ma anche in generale sulla vita delle persone. Sempre più frequenti sono infatti le cosiddette “morti per disperazione”, fenomeno drammatico, segnalato negli Usa, ma presente anche in Europa e in Italia. Per morti per disperazione si intendono quelle dovute a suicidio, overdose di droga e alcolismo aumentate drammaticamente.

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Il Grande Sogno: la felicità per tutti

Sir Anthony Seldon

Non ci convincono né ci hanno mai convinto quelli che parlano di felicità e sono sicuri di avere la chiave per ottenerla. Disposti anche generosamente a concedercela (magari dietro congruo pagamento). Un po’ diverso anche se va affrontato con lo stesso cauto scetticismo è Sir Anthony Seldon, autore di biografie di grandi personaggi politici, tra i quali Theresa May e Tony Blair, oltre ad altri saggi di varia umanità, il quale ha scritto un libro sulla felicità dal titolo “Beyond Happiness”.

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2021: Per cominciare bene, usiamo le parole giuste. Qualcosa da non dire più e qualcosa da dire più spesso

Chi è Karen Mangia? Una donna dinamica, brillante e ottimista. E’ vice presidente del settore Customer and Market Insight presso Salesforce e autrice di un recente libro che si intitola “Working from home” (Lavorare da casa), quanto mai attuale in questo periodo.

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Coronavirus: homo homini virus

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La responsabilità in questi momenti in cui l’epidemia da Coronavirus sembra non arrestarsi significa comprendere che anche ogni nostro minimo gesto (lavarsi le mani ma anche restare in casa ed evitare i contatti con gli altri) è importante non solo per il benessere nostro ma di tutti coloro che ci sono vicini.

Queste disposizioni però ci pongono di fronte a un paradosso.

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Troppa autocritica fa male e non fa sviluppare i talenti latenti

Carl Rogers, citato in un nostro precedente articolo, aveva già rilevato nei suoi studi che una eccessiva autocritica svolta su sé stessi – indotta spesso da un certo tipo di educazione – limita le capacità dei bambini e si traduce nell’età adulta in una eccessiva ricerca di approvazione.

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I Millennial: “gatte da pelare” per i responsabili delle risorse umane?

I Millennial, cioè i giovani nati tra gli anni Ottanta e il Duemila, sono collaboratori difficili da gestire e creano problemi alle aziende che li hanno assunti? Non pochi manager e responsabili delle HR la pensano così. Vediamo quali sono le principali caratteristiche della generazione che si è affacciata al mondo del lavoro da non molti anni, e perché certi loro atteggiamenti possono risultare incompatibili, con una corretta governance dell’impresa.

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Titanic: le subdole strategie per eludere la realtà. Negazione, cinismo, depressione.

Titanic“Libertà è partecipazione”: ricordiamo tutti la canzone di Giorgio Gaber nella quale si definiva la libertà non tanto come possibilità di fare tutto quello che ci passa per la mente, quanto come impegno comune, diretto e responsabile per cambiare le cose, possibilmente migliorandole. Eppure esistono in tutti noi delle reazioni che ci impediscono di prendere atto di quello che stiamo facendo e delle sue conseguenze a livello collettivo. Sono atteggiamenti che nascondono strategie per eludere la realtà, che vale la pena analizzare, seppure a grandi linee.

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