Le persone intelligenti non riescono a capire facilmente, e ancor meno a prevenire, un comportamento stupido. Sostiene Paolo Iacci nel suo bel libro “L’età del paradosso”, nel capitolo dedicato alla stupidità. Come non dargli ragione, soprattutto se partiamo dalla convinzione (mica facile da dimostrare) di essere dalla parte degli intelligenti?
Engagement
Il lavoro: l’apologo della cattedrale… rivisitato
Chi non conosce l’apologo della cattedrale? E’ una delle storie che si raccontano quando si vuol far capire in cosa consiste l’engagement, cioè il coinvolgimento dei collaboratori nel lavoro, e quanto sia importante la loro soddisfazione e il loro impegno, se si sentono partecipi di un grande progetto.
Misurare i contatti virtuali per capire se funzionano
Le distanze sociali raccomandate dal punto di vista medico per rallentare la diffusione della pandemia, insieme alle pratiche igieniche, sono fondamentali per la nostra salute fisica. Ma dobbiamo anche riconoscere gli effetti negativi di tale distanziamento sociale sulla salute mentale, sulla fiducia e sulla solidarietà all’interno delle varie organizzazioni di lavoro.
Smart working: lavoro a distanza ed emergenza Covid-19
Con l’aumento sia delle persone infettate dal virus sia delle vittime, anche le aziende che erano inizialmente riluttanti, cominciano a promuovere il lavoro a distanza. E, difficilmente, quando la pandemia si concluderà, si tornerà indietro. Insomma, ci voleva il virus per accelerare questo processo, anche perché ormai sono molte le persone convinte che il lavoro a distanza è un sistema efficace per aumentare l’engagement dei collaboratori, per fidelizzare i migliori e, quindi, per incrementare la produttività aziendale.
Il talento nasce da un expert brain
Chi opera nelle HR deve tenere conto del contributo che possono fornire le neuroscienze nella individuazione delle capacità e dei talenti delle persone che lavorano in ambito digitale.
Engagement: da dipendenti a intraprendenti
Lo sviluppo tecnologico, dobbiamo riconoscerlo, ha svolto un ruolo decisivo nel favorire l’engagement dei collaboratori, in quanto li ha resi protagonisti, autonomi e ha permesso loro di essere sempre più parte integrante di un meccanismo di co-costruzione nell’ambito dell’attività che svolgono. Questa esigenza, però, è andata di pari passo con la necessità sempre crescente che ognuno sente dentro di sé di contribuire direttamente alla realizzazione del sistema, soddisfacendo un’esigenza culturale che si è fatta più impellente negli ultimi tempi.
Quanto costa avere collaboratori poco impegnati?
Ecco una bella infografica realizzata a seguito di una ricerca svolta da Gallupp negli anni 2016-17 in Australia e confermata anche da una recente indagine svolta sull’argomento dell’engagement da parte dell’IULM.
Le caratteristiche di una leadership inclusiva e non autocratica
Denise Pirrotti Hummel è una giovane manager alla guida della Universal Consensus. L’idea di fondo di questa dinamica società americana – che offre soluzioni strategiche organizzative – è che spesso la mancata integrazione o sviluppo della cultura in ambito aziendale può provocare crisi e fallimenti, particolarmente nelle fusioni e nelle acquisizioni di altre imprese.