Una ricerca effettuata dalla Kellogg School, attraverso diversi studi sperimentali, rivela che gli esperti, i conoscitori profondi di materie, sia astratte che concrete, hanno reazioni molto più blande e superficiali, soprattutto dal lato emotivo, rispetto a coloro che si avvicinano a tali materie come neofiti.
Chi è Dee Hock? E’ l’ideatore di VISA, il sistema di carte di credito noto in tutto il mondo. Per quanto VISA sia oggi un simbolo della nostra società dei consumi, il modo in cui è stato creato e ciò che è stato è certamente uno dei paradossi più incredibili dell’epoca contemporanea, e soprattutto il frutto di un pensiero visionario e di metodi di gestione ancora oggi considerati rivoluzionari.
Abbiamo bisogno di una generazione di leader capaci di organizzare l’improvvisazione e di introdurre nuovi approcci per guidare le risorse chiave: persone, organizzazioni strutturate capaci di gestire l’ignoto, meno controllo e più autonomia.
Chi può eccellere nell’improvvisazione? Chi sa inventare nuove risposte, assumere rischi calcolati, anche senza un piano predeterminato, riuscendo a trarre il meglio dagli errori per favorire la nascita di nuove idee e affrontare strade alternative.
L’improvvisazione richiede immaginazione
Come sosteneva Alfred North Whitehead: “La tragedia di questo mondo è che coloro che possiedono l’immaginazione hanno poca esperienza ( i giovani) e coloro che hanno una grande esperienza hanno ormai un’immaginazione infiacchita (i vecchi). Agire basandosi sulla sola immaginazione senza la conoscenza è da sciocchi, agire fissandosi solo sulla conoscenza senza immaginazione è da pedanti. La missione della ricerca è quella di unire insieme l’immaginazione e la conoscenza”.
Adam Grant, che i lettori di Capoverso conoscono già (i precedenti articoli li abbiamo ripubblicati nei giorni scorsi), ha scritto un altro libro interessante, uscito per l’editore EGEA che si intitola “Pensaci ancora”, che analizza la capacità che dovremmo possedere tutti di ripensare e disimparare, cioè di avere il coraggio di adattare e modificare le nostre idee, rimettendole in discussione. Non facile in un’epoca in cui si parla sempre più spesso di intolleranza e fondamentalismi. Continua a leggere →
Tutti vorremmo essere più creativi. E’ sbagliato pensare che sia una dote riservata solo agli artisti o a chi per lavoro, per professione, ogni giorno è obbligato a realizzare qualcosa di nuovo. La creatività è una capacità che abbiamo tutti, chi più, chi meno, ma è necessario poterla sviluppare perché fa parte del nostro essere e ci aiuta ad agire in qualsiasi circostanza con più profitto. E, cosa non meno importante, ci consente di vivere meglio, con maggiore soddisfazione.
Una sottospecie della apofenia è la pareidolia, un fenomeno psicologico in cui uno stimolo visivo o sonoro, vago e casuale, viene interpretato come una forma riconoscibile.
In questi periodi di crisi e incertezza, bisogna essere sempre più indirizzati verso forme di apprendimento trasformativo. L’apprendimento trasformativo è un processo durante il quale gli individui coinvolti decidono in modo autonomo e convinto di cambiare i loro presupposti critici, le loro credenze e consapevolmente cercano di pensare e di attuare nuovi piani che portino a visioni del tutto alternative rispetto agli schemi rassicuranti che pure hanno favorito il successo, sia della propria che di altre aziende.
Leadership e Management non sono la stessa cosa. Quando si è manager ma manca la leadership all’inizio sembra che nessuno si accorga della differenza. Ma la differenza è fondamentale e prima o poi emergerà. Chi gestisce le persone che guida come fossero oggetti, situazioni contingenti o problemi astratti entro breve non verrà più riconosciuto dai suoi uomini come leader.