La democrazia è una forma di gestione dello Stato che è stata inventata dagli Ateniesi. Ma a quella democrazia non partecipavano tutti. Erano esclusi, come sappiamo, donne e schiavi. La Dichiarazione di indipendenza americana che sanciva pomposamente che “tutti gli uomini sono creati uguali” non valeva né per le donne, né per gli africani tratti in schiavitù, né per le popolazioni indigene.
Fake News
I giovani e le fake news
Quando finiamo di credere a Babbo Natale (una delle bufale “buone” più condivise al mondo, sotto varie forme), cominciamo a credere alle fake news. I ragazzi, infatti, secondo un recente studio apparso sul British Journal of Developmental Psychology, attorno ai 14 anni cominciano a credere alle teorie complottiste e a cedere alla disinformazione. Per loro diventa difficile valutare la credibilità delle informazioni online.
Peggio delle fake news è la disinformazione
Le fake news ci sono sempre state, in ogni tempo. Nei rapporti tra gli uomini è inevitabile che esistano anche informazioni false. E’ una normale conseguenza del fatto che le persone spesso sbagliano nel riferire delle cose o talvolta mentono di proposito.
Robert Harris, autore di “V2”: “Temo per la democrazia”

E’ uscito recentemente il romanzo di Robert Harris “V2”, Mondadori, € 20,00. Lo scrittore è noto per altri due romanzi famosi, come “Fatherland” ed “Enigma”. Il suo ultimo lavoro riguarda sempre il periodo della seconda guerra mondiale quando la Germania lanciò tra il settembre 1944 e il marzo 1945 i missili V2 sull’Inghilterra. Qui, vorremmo però soffermarci su alcune sue considerazioni circa la democrazia e la cosiddetta libertà d’informazione.
La disinformazione corre sul web
L’Oxford Internet Institute ha in corso ormai da tre anni un progetto (The Computational Propaganda Project o COMPROP) che ha lo scopo di verificare come si stia sviluppando la manipolazione dell’opinione pubblica, attraverso i social media, da parte di governi, partiti politici e istituzioni.
Guardatevi dalle news: sono fatte per mettervi fuori strada
Rolf Dobelli, svizzero, filosofo, scrittore, imprenditore, ne è assolutamente convinto. Da parte nostra, siamo meno tranchant, ma riconosciamo che certe sue affermazioni non sono poi così assurde.
L’indignazione: anticamera del qualunquismo?
L’indignazione di fronte agli scandali, alla corruzione, alle inefficienze, ai disservizi, ecc. è sacrosanta. Chi non si indigna è destinato a rassegnarsi, subire passivamente quello che succede intorno a lui, senza nemmeno poter reagire, criticare, proporre soluzioni alternative, far sentire in qualche modo la sua voce.