
Qui, non c’entra Proust. O, forse, sì. Quello che proponiamo e che ci sembra adeguato in questi giorni in cui si respira aria di festa ma anche di riflessione – almeno per coloro ai quali resta un po’ di rispetto per le proprie masse neuronali – è un piccolo esame di coscienza da parte di chi lavora nell’ambito di certe organizzazioni in relazione al suo rapporto con il tempo.