E uscito il nuovo libro di Ugo Perugini, intitolato “Leadership contemporanea”.
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Dichiarazione dell’autore:
“Il mio modo di intendere la leadership è quello di conoscerla ma di non praticarla. Di essere sempre un passo indietro nella gestione di qualsiasi potere mi venga affidato, non per non prendermi le responsabilità del ruolo (anzi!) ma per non finire inghiottito dal vortice e dall’ebbrezza del potere, cioè dall’illusione che volendo io posso agire condizionando o forzando la libertà di chi si affida a me e alle mie decisioni”.
Il libro “Leadership contemporanea” è il frutto di una serie di articoli apparsi su Leadership and Management. Personalmente sono sempre stato affascinato dal tema del potere. Ovunque si manifesti, ma in particolare nelle aziende. In questo ambito, credo che qualcosa stia cambiando. Le organizzazioni cominciano a mettere in dubbio, insieme a strutture burocratiche ormai obsolete, una certa idea di gerarchia basata sul comando e sul controllo. Le organizzazioni, anche sotto la spinta della trasformazione informatica, sono costrette a ripensare e rimodellare la struttura della governance e comincia a delinearsi una nuova figura di leader. Un leader che ha caratteristiche diverse da quello tradizionale. Che sa aiutare i propri collaboratori ad apprendere, a crescere, a trovare la realizzazione in quello che fanno. Ad essere più autonomi e responsabili. Un leader che sa riconoscere di aver sbagliato, un leader che vede il suo ruolo, e il potere che gli è stato affidato, non in modo autoreferenziale o come un appannaggio o un vitalizio, ma come una funzione di servizio da tributare all’azienda, ai propri collaboratori e a tutta la società.