Dalla pandemia alla infodemia: la sindrome della capanna e l’ansia da limbo

La pandemia crea disagio psicologico. E’ una verità ormai assodata. Sia per chi ci è passato – cioè ha avuto il Covid e ne è uscito indenne – sia per chi teme di caderne vittima. Si manifesta con problemi di ansia, in modo diretto per il fatto che il nemico – il virus – è sconosciuto e subdolo, o perché ne abbiamo sperimentato su di noi o su congiunti e amici la sua virulenza; in modo indiretto, a causa dei media e dei social che ci espongono a un continuo flusso di notizie per nulla tranquillizzanti e, soprattutto, molto contraddittorie. Questo secondo tipo di pandemia è stata definita infodemia.

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Come è fragile la comunicazione ai tempi del Covid!

Dopo la pandemia la comunicazione è diventata più difficile. I leader devono saper comunicare sempre di più e sempre meglio, eliminando quanta più ambiguità possibile nei loro scambi con i collaboratori, a cominciare dalle e-mail, per le quale i destinatari non hanno la possibilità di ascoltare quale sia il tono del mittente.

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Disuguaglianza sociale: quanto male fa?

Ci fa piacere segnalare un bel libro che vi invitiamo a leggere in questi periodi di lockdown (seppure ridotto) e di preoccupazione per la crisi, sanitaria ed economica, che ha colpito il mondo. Riguarda il nostro rapporto con il fallimento. Si intitola “Alternative” di Sebastiano Zanolli. Con un sottotitolo molto esplicativo. “Aspira al meglio, preparati al peggio e tieni sempre pronto un piano B”, ROI Edizioni.

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