Viviamo in una società in cui l’unica certezza è l’incertezza e l’unica costante il cambiamento. L’incertezza è il risultato del sentimento di ignoranza (impossibilità di sapere quello che accadrà) e di impotenza (impossibilità di evitare ciò che accadrà), oltre alla paura – particolarmente forte in questo periodo di pandemia – per le conseguenze che tutto ciò potrà avere su di noi, sul nostro comportamento e sulla nostra visione del futuro.
Nassim Nicholas Taleb
Dal contingency plan ai cigni neri
Il contingency plan è un piano di emergenza che prevede una strategia proattiva; è diverso da un piano di gestione delle crisi, che è una reazione a qualcosa che è già accaduto. Un piano di emergenza è impostato per tenere conto di eventi dirompenti che potrebbero accadere ma che è difficile prevedere e viene realizzato proprio per mettere in atto adeguate risposte utili per affrontarli nell’eventualità che accadano.
Ryan Holiday: “Tu non pensavi ch’io stoico fossi”. Buoni propositi per il 2020
A una certa età non si dovrebbe più credere al motto “anno nuovo, vita nuova!”. Soprattutto, se abbiamo alle spalle una notevole serie di tentativi (quasi uno per ogni anno passato, a cominciare dall’età della ragione) atti a sviluppare abitudini o comportamenti migliori; tentativi, quasi sempre falliti, uno dietro l’altro, tragicamente, di fronte alla dura realtà dei fatti.
Gian Carlo Cocco: per affrontare l’inatteso c’è l’approccio “antifragile” Intervista esclusiva
Il prof. Gian Carlo Cocco terrà a Roma il 2 luglio presso il CFMT di Roma un seminario di formazione nel quale affronterà un tema di grande attualità: il pensiero prospettico.
Gian Carlo Cocco: il pensiero prospettico e strategico
Riportiamo un breve articolo del prof. Gian Carlo Cocco, apparso nell’ultimo numero della rivista di Manageritalia “Dirigente”, nel quale si parla, tra l’altro, del Gymnasium Manageriale del CFMT. In uno dei prossimi giorni, approfondiremo l’argomento relativo al pensiero prospettico con una intervista esclusiva al prof. Cocco.
Imparare dai propri errori? Non è un’eresia!

La resilienza, una parola da memorizzare: significa essere capaci di prevedere e contrastare gli imprevisti. Facile a dirsi ma come fare? Sviluppare la voglia di sperimentare, di rischiare. E anche le aziende nella loro vision dovrebbero adeguarsi.