Per Sant’Agostino un principe cristiano ideale non è motivato e gratificato dal suo regnare duraturo e fatto con successo ma dalle virtù praticate. Ecco alcune caratteristiche di chi governa con virtù.
“Infatti noi non affermiamo che sono felici alcuni imperatori cristiani perché hanno regnato più a lungo o perché hanno lasciato con una morte non violenta il potere ai figli o perché hanno sottomesso i nemici dello Stato o perché hanno evitato o domato le rivolte degli avversari. […]

Li consideriamo felici al contrario
se esercitano il potere con giustizia,
se in mezzo agli encomi degli adulatori e agli inchini servili dei cortigiani non s’insuperbiscono e se si ricordano di essere uomini; […]
se sono ponderati nell’applicazione della pena e inclini all’indulgenza;
se usano la pena soltanto per l’esigenza di amministrare e difendere lo Stato e non per sfogare gli odi delle rivalità;
se usano l’indulgenza non per lasciare impunita la violazione della legge ma nella speranza della correzione;
se compensano una decisione severa che spesso sono costretti a prendere con la mitezza della compassione e con la munificenza;
se in essi la lussuria è tanto più contenuta quante maggiori possibilità ha di essere incontrollata;
se preferiscono dominare più le brutte passioni che molti popoli e se si comportano così non per la brama di una futile gloria ma per amore della felicità eterna;
se non trascurano di offrire al vero Dio il sacrificio dell’umiltà, della clemenza e della preghiera per i propri peccati”.
(da Sant’ Agostino: La città di Dio, V, 24.)