Creatività a braccetto con il rischio

Drue Kataoka

Lo sentiamo dire da tempo ormai: i lavori meccanici, ripetitivi, noiosi presenti nelle nostre aziende saranno sempre più automatizzati, quindi verranno svolti dai robot. All’uomo saranno lasciati altri compiti più importanti che le macchine non sono in grado di fare e che si riferiscono in particolare alla capacità di innovare, e più in generale alla creatività.

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Colpo o lampo, sempre di genio si tratta

Anche se non crediamo di essere molto creativi, quasi tutti nella vita abbiamo sperimentato, una o più volte, quello che generalmente chiamiamo “colpo di genio”, cioè un’idea nuova, che all’improvviso sembra risolvere un problema o addirittura propone una prospettiva diversa, un punto di vista inatteso ed esaltante (lo si chiama anche “lampo di genio”), capace di creare una piacevole reazione fisica nel nostro corpo.

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Riflettiamo sul rischio. Siamo destinati a restare “guardiani della sicurezza” per tutta la vita?

Che fare in questi momenti così difficili e turbolenti? Fai la cosa che non penseresti mai di fare. Rischia! Abbiamo capito che ormai in questi tempi non è più possibile “giocare sul sicuro”. Molte persone che l’hanno fatto, oggi si ritrovano in difficoltà oppure si barcamenano con il timore di finire prima o poi a fondo.

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La nuova normalità dopo la pandemia

Da qualche tempo, si parla di fase 2 per il Covid-19. Quasi tutti pensano di esserci arrivati. Ma la fase 1 – quella dello shock iniziale, dell’emergenza, delle decisioni prese al volo e “senza rete” – non possiamo dire purtroppo che si sia davvero conclusa per tutte le aziende.

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Prof. Francesco Maiolo (Università-Roma3). Gerarchia e organizzazione. L’illusione del cittadino di diventare imprenditore di sé stesso

Abbiamo rivolto alcune domande sul tema “Gerarchia e organizzazione” a Francesco Maiolo, professore all’Università di Roma3, Dipartimento di Scienze Politiche. Qui di seguito le sue risposte.

Temi trattati: Difficilmente si rinuncerà al primato del profitto. La Governance si è incaricata di potenziare il profitto attraverso le cosiddette “riforme strutturali”: concentrazioni aziendali, delocalizzazione, finanziarizzazione, privatizzazione dei servizi pubblici, ecc. E prima di tutto, lo smantellamento del patto sociale. Al cittadino resta l’illusione di diventare imprenditore di sé stesso, senza acquisire maggiore autonomia e creatività ma accollandosi un crescente rischio sulle sue spalle e rinunciando a una fetta di diritti sociali. Fino alla normalizzazione e allo svuotamento della sua personalità.

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Dal contingency plan ai cigni neri

Il contingency plan è un piano di emergenza che prevede una strategia proattiva; è diverso da un piano di gestione delle crisi, che è una reazione a qualcosa che è già accaduto. Un piano di emergenza è impostato per tenere conto di eventi dirompenti che potrebbero accadere ma che è difficile prevedere e viene realizzato proprio per mettere in atto adeguate risposte utili per affrontarli nell’eventualità che accadano.

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Dal capo autoritario al leader vulnerabile. L’esempio dell’allenatore di calcio Jürgen Klopp

Jürgen Klopp

Come mai le persone che hanno delle responsabilità non capiscono che essere autoritari danneggia anziché favorire il rapporto con i propri collaboratori? Chi ricorre ad atteggiamenti autoritari perde rapidamente la fiducia dei propri collaboratori e con la fiducia cala anche inesorabilmente il loro impegno nel lavoro. Eppure certe persone che guidano anche imprese importanti faticano a capirlo.

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Siate più curiosi, avrete successo

Chi studia il futuro della leadership nell’economia digitale ad alto livello – come chi lavora presso il MIT Sloan Management Review e Cognizant – è concorde nel ritenere che la curiosità è uno dei comportamenti più importanti per il leader, alla stregua della fiducia e dell’integrità.

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