A una certa età non si dovrebbe più credere al motto “anno nuovo, vita nuova!”. Soprattutto, se abbiamo alle spalle una notevole serie di tentativi (quasi uno per ogni anno passato, a cominciare dall’età della ragione) atti a sviluppare abitudini o comportamenti migliori; tentativi, quasi sempre falliti, uno dietro l’altro, tragicamente, di fronte alla dura realtà dei fatti.
Ryan Holiday
Un buon leader conosce le priorità e il valore dei suoi interventi

C’è la vecchia affermazione di Benjamin Franklin “to be penny wise pound foolish“, che potremmo tradurre con la tendenza delle persone a essere oculate nelle piccole spese e prodighe in quelle grandi.
Un buon leader stabilisce (e rispetta) le regole
L’allenatore di football americano Bill Walsh, morto nel 2007, affermava che il carattere di certe persone è “come l’acqua”, tende a defluire verso il basso, in altri termini, “si lasceranno trascinare sempre più in basso dalle loro inclinazioni meno nobili”. Noi dobbiamo bloccare questa tendenza, cercando di fare affidamento su regole e principi che ci rendano migliori.
Un buon leader ha bisogno di ricevere critiche serie
Dwight D. Eisenhower, ex generale e presidente degli Stati Uniti dal 1953 al 1961, ha espresso la sua opinione sull’importanza della critica in questo modo: “Non si deve avere alcuna accondiscendenza per nessuno, qualunque sia la posizione che egli occupa; chi lo farà non potrà esercitare una corretta azione critica. Il leader occupa il suo ruolo per ottenere i migliori risultati possibili. Se c’è qualcuno che si accorge che sbaglia o gli può suggerire alternative diverse, ha il dovere di farlo!“
Un buon leader sa cogliere le opportunità

I leader non aspettano che le cose accadano. Nessuno offre ai leader il successo su un piatto d’argento. I leader sanno cogliere le opportunità, non importa quanto piccole o dissimulate possano essere.
Un buon leader pensa a lungo termine
Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon, ha spiegato l’importanza di una visione a lungo termine due decenni fa nella sua lettera agli azionisti del 1997: “Riteniamo che una misura fondamentale del nostro successo sarà il valore per gli azionisti che creiamo a lungo termine.”
Un buon leader fa la cosa giusta
John Boyd fu un grande stratega militare. Lavorò al Pentagono e si batté contro la burocrazia che spesso rappresentava un ostacolo per svolgere i propri compiti in maniera efficace.
Un buon leader resta lucido

Il successo, il denaro e il potere possono intossicare un leader, come abbiamo visto. Proprio nei momenti in cui le cose vanno bene occorre che il leader sappia prendere “le distanze” e mantenere un comportamento sobrio e contenuto.
Un buon leader è umile
Chi vuole dimostrare come l’arroganza e la presunzione possono portare al fallimento cita il caso di un imprenditore americano, Ty Warner, conosciuto anche nel nostro Paese per i prodotti che realizzò negli anni Novanta e che ebbero un successo incredibile, creando delle vere e proprie paranoie e ossessioni tra i collezionisti.
Un buon leader è generoso
Jason Fried, fondatore e CEO di Basecamp, si vanta di fornire vantaggi extra ai suoi collaboratori in termini di integrazioni di stipendio e di giorni di ferie in più. Questi gesti hanno fatto in modo che i suoi collaboratori siano felici e completamente soddisfatti, tanto che sono ben pochi coloro che lasciano l’azienda. “Quando Basecamp fa bene, i suoi dipendenti fanno bene … e anche il contrario è vero”: motivo per cui i leader devono essere generosi.