Come vengono scelti i manager che dovranno occupare posizioni di comando?

Bisogna essere sinceri e ammettere con molto realismo che “il potere riproduce se stesso”. Chi deve operare una scelta è molto probabile che preferisca una persona che le assomigli in qualche modo, che abbia caratteristiche simili, piuttosto che diverse. Esistono meccanismi, anche inconsci, di attrazione e repulsione, che operano sotto diversi aspetti: estetico, etico, funzionale.

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La meritocrazia secondo Michael Sandel

Michael Sandel

Come sappiamo, il Ministero dell’istruzione, con l’avvento del nuovo governo, è diventato Ministero dell’Istruzione e del Merito. L’aggiunta di quella parola “merito” è importante ma bisogna chiarire cosa si intende per merito.

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Cosa è più importante, felicità o successo?

Daniel Gilbert

Secondo lo psicologo Daniel Gilbert, che è professore di psicologia ad Harvard, la felicità è l’obiettivo finale di praticamente tutte le decisioni che prendiamo nella vita (Gilbert, 2010). Gilbert suggerisce che la misura di una buona decisione dipende dal fatto che tale decisione ci porti piacere, un senso di benessere, cioè felicità o soddisfazione.

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Lavoro, profitto e denaro

Massimo Recalcati (“La Stampa”, 5 maggio), mette in guardia dal lavoro concepito come «una vera e propria idolatria, quando assume i caratteri di una passione smodata finalizzata non tanto all’esercizio della sua attività, ma al profitto che essa permette di raggiungere. Lavorare, in altri termini, non possiede più un valore in sé, ma solo per quello che consente di realizzare in termini di profitto. In questi casi il lavoro può assumere la forma di una paradossale dipendenza patologica». E, prosegue Recalcati, «come sappiamo bene, la passione per il profitto non conosce limiti. La protervia che sospinge gli uomini a farsi padroni della terra avvelena il mondo»


Umberto Galimberti, dal libro “Dialogo sul lavoro e la felicità”: Oggi viviamo in un mondo basato sul mito del successo e dove solo il possesso di denaro è basilare per consentire una vita felice. Il denaro è il generatore simbolico di tutti i valori. Non sappiamo più che cosa sia giusto o sbagliato, che cosa ci rende felici o infelici, sappiamo solo ciò che è utile e ciò che ci fa guadagnare. Per guadagnare denaro bisogna lavorare o, ancor meglio, far lavorare gli altri e guadagnare sul lavoro altrui. L’uomo non è considerato in quanto tale, ma solo come consumatore e produttore.


Luigino Bruni (“Avvenire”): Alle grandi imprese di oggi non bastano i profitti: vogliono l’adorazione della statua, la devozione al marchio, la genuflessione di fronte alla merce, la fedeltà del consumatore. Perché se il capitalismo fosse soltanto una faccenda di soldi non ci avrebbe occupato da tempo il tempio dell’anima.


Aristotele dice che il denaro non è un bene, ma solo il simbolo di un bene e i simboli non sono ricchezza reale, ma solo convenzionale.

Riflettiamo sul rischio. Siamo destinati a restare “guardiani della sicurezza” per tutta la vita?

Che fare in questi momenti così difficili e turbolenti? Fai la cosa che non penseresti mai di fare. Rischia! Abbiamo capito che ormai in questi tempi non è più possibile “giocare sul sicuro”. Molte persone che l’hanno fatto, oggi si ritrovano in difficoltà oppure si barcamenano con il timore di finire prima o poi a fondo.

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Fallo comunque!

Le persone sono illogiche, irragionevoli ed egocentriche.
Non odiarle. Se puoi, amale!

Se fai del bene, le persone ti accuseranno di nascosti intenti egoistici.
Tu fai lo stesso del bene.

Se hai successo, troverai falsi amici e autentici nemici.
Cerca il successo comunque.

Il bene che fai oggi sarà dimenticato domani.
Tu continua a fare del bene.

L’onestà e la franchezza ti rendono vulnerabile.
Sii franco ed onesto, in ogni caso.

Gli uomini e le donne che hanno grandi visioni possono essere umiliati da uomini e donne di strette vedute.
Pensa in grande comunque.

Kent M. Keith

Le persone preferiscono i perdenti, poi però seguono solo i vincitori
Tu continua a lottare comunque per quelli che partono sfavoriti.

Quel che costruisci in anni di fatiche può essere distrutto in un attimo.
Tu costruisci comunque.

Le persone hanno bisogno di aiuto, ma in certi casi se li aiuti possono reagire negativamente.
Aiutale lo stesso.

Anche se darai al mondo il meglio che hai, verrai preso a calci sui denti.
Tu, comunque continua a dare al mondo il meglio che hai.

(Rielaborazione da: Kent M. Keith, “The Silent Revolution”)

Anziani: avere uno scopo nella vita fa vivere di più e meglio

Gli anziani che pensano di avere ancora uno scopo nella vita presentano una minore probabilità di morire per malattie cardiache, patologie circolatorie e digestive e maggiori probabilità di vivere più a lungo. A evidenziarlo è uno studio che ha seguito quasi settemila persone ultracinquantenni per più di dieci anni svolto presso l’University of Michigan School of Public Health, negli USA, è stata pubblicata da JAMA Network Open.

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Chi può insegnarci a pensare?

David Foster Wallace

Da un famoso intervento del grande scrittore, saggista e accademico americano, David Foster Wallace – conosciuto per i suoi racconti e i suoi romanzi (quello che ebbe più successo fu “Infinite Jest”, 1996) – rivolto a giovani universitari, riportiamo alcuni brani tratti dalla raccolta “Questa è l’acqua” particolarmente interessanti e che ci sentiamo di condividere.

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Mobilità sociale: quasi una favola…

La famiglia Trump

Chi crede nel capitalismo e nella libera iniziativa è convinto, in buona fede (?!), che una persona può avere successo e diventare ricco grazie alle proprie capacità: perché è intelligente, innovativo, lavora sodo, sa esprimere le proprie doti nel modo migliore ed è in grado di sfruttare al massimo le opportunità che gli si presentano.

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Storytelling: diffida delle storie che ti raccontano, specie quelle che finiscono bene

Le storie ci affascinano, lo abbiamo spesso scritto nei nostri articoli, ma possono anche confonderci. Riportiamo un brano dal libro di Gianrico CarofiglioLa versione di Fenoglio” che ci sembra piuttosto chiaro su questo punto.

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