“Il tuo tempo è limitato, quindi non sprecarlo vivendo la vita di qualcun altro. Non essere intrappolato dal dogma, che vive con i risultati del pensiero degli altri. Non lasciare che il rumore delle opinioni altrui affoghi la tua voce interiore. E, soprattutto, abbi il coraggio di seguire il tuo cuore e l’intuizione. In qualche modo sanno già cosa vuoi veramente diventare. Tutto il resto è secondario“.
Talento
Daniela Bandera. Alle donne non manca l’autostima, manca il riconoscimento. (Seconda parte)
Nella seconda parte del suo intervento, Daniela Bandera – Sociologa delle organizzazioni e del lavoro, Amministratrice Delegata di Nomesis – Intelligence for solutions e Presidente Nazionale di EWMD Italia – European Women’s Management Development – si pone alcune domande sul ruolo delle donne nel loro percorso di emancipazione.
Troppa autocritica fa male e non fa sviluppare i talenti latenti
Carl Rogers, citato in un nostro precedente articolo, aveva già rilevato nei suoi studi che una eccessiva autocritica svolta su sé stessi – indotta spesso da un certo tipo di educazione – limita le capacità dei bambini e si traduce nell’età adulta in una eccessiva ricerca di approvazione.
I geni che sono in noi

Robert Plomin è uno psicologo che ha svolto numerosi studi, soprattutto sui gemelli e sulle grandi scoperte della genetica comportamentale. Un suo recente libro “L’impronta genetica. Come il DNA ci rende quello che siamo”, Raffaello Cortina, Milano, euro 18,70, ha creato non poche reazioni negative.
Francesca Gino. Alla ricerca del talento ribelle

Francesca Gino, ha scritto il libro “Talento ribelle. Perché infrangere le regole paga (nel lavoro e nella vita)”, pubblicato da Egea, €25,00. Nella sua ricerca, l’autrice ha incontrato numerosi personaggi, provenienti dalle più diverse estrazioni sociali, che hanno avuto nei loro rispettivi ambiti grande successo, infrangendo o capovolgendo le regole, scegliendo soluzioni anticonformiste, spiazzando gli altri con atteggiamenti a prima vista distruttivi ma sempre con finalità creative, ponendosi traguardi e obiettivi nuovi, imprevedibili. Personaggi unici che possedevano ognuno quella particolare qualità che l’Autrice ha battezzato talento ribelle.
La meritocrazia legittima la disuguaglianza?
Stabilire come e dove si possa applicare la meritocrazia e, soprattutto se sia necessario farlo, non è cosa facile. Da un certo punto di vista, anche le imprese e i mercati non sono ambienti meritocratici, come sostiene il prof. Luigino Bruni (Università Lumsa), perché le scelte avvengono sulla base di informazioni ex ante mentre i risultati dipendono in buona parte da eventi ex post imprevisti e imprevedibili.
Esiste una calamita per attirare i talenti e mantenerli?
Mark Miller ha scritto, insieme a Randy Gravitt, un libro che si intitola “Talent Magnet” che prende le mosse da oltre 7.000 interviste fatte sia a chi sta cercando dei talenti sia a chi, essendo un talento, cerca un posto di lavoro adeguato. Ne esce fuori una ricerca interessante e utile dalla quale si possono trarre alcuni insegnamenti importanti, il primo dei quali può sembrare un po’ imprevedibile. Ma non lo è affatto.
Uno sguardo al futuro: talento, abilità e conoscenze. Come cambiano
Segnaliamo alcune considerazioni particolarmente interessanti, estrapolate da un intervento di un esperto di innovazione, molto attento agli scenari futuri, Jim Carroll.