Dal lungo, articolato e analitico commento del libro “Leadership contemporanea”, svolto dal dottor Mauro Montacchiesi (per conoscere l’autore e le sue numerose onorificenze e realizzazioni editoriali, rimandiamo al sito) ci preme qui estrapolare alcuni spunti interessanti.
“Ugo Perugini esaustivamente tratta il complesso argomento della conversione della struttura organizzativa nelle moderne aziende che, a motivo delle costanti, repentine novità della tecnica, si stanno perspicacemente indirizzando alla volta di una più duttile elasticità, di una maggiore dinamicità, con particolare attenzione a produttività, qualità, sicurezza e ambiente. Perugini valuta dettagliatamente l’istanza, per le imprese, di semplificare le proprie, ormai inveterate procedure, antagonizzando le vigorose riluttanze nel viscoso contesto gerarchico-burocratico. La burocrazia, ossia un cavilloso complesso di farraginose procedure che non origina proficue ottimizzazioni, bensì in modo assoluto ostacola e rallenta la crescita. La gerarchia, di frequente, se non sempre, è incline a consolidare le attività di vigilanza, con una metodologia obsoleta e cristallizzata, a detrimento della capacità di fruttare reddito e di un brioso dinamismo. L’autore postula la valorizzazione professionale dell’individuo e, nel contempo, la necessità cogente di una classe dirigente “responsabile”, “reattiva”, “strategica”: Caput imperare, non pedes. È la testa a comandare, non i piedi. Perugini evoca anche lo snellimento dei processi aziendali interni, nonché concetti quali resilienza, delega, feedback, responsabilità, engagement, finalizzati alla costruzione di team agili e autorganizzati (sue parole). Concetti sacrosanti che, tuttavia, possono essere metabolizzati, per lo più, dalle nuove generazioni, il che implica un rapido svecchiamento delle risorse umane e una egualmente rapida svolta culturale. Ugo Perugini riesamina con criterio essenziale, tuttavia efficace, talune delle basilari metodiche manageriali, proponendole come moderne e adattabili allo scenario concorrenziale in divenire. Altresì, Perugini individua i metodi gestionali leading-edge necessari per una maggior produzione, facendo sforzi minimi. Un impegno notevole e non banale, per l’insieme delle strutture e particolarmente per le loro amministrazioni. C’è bisogno di una giovane classe dirigente, per aggredire inedite difficoltà, per intuire l’appeal di inusitate chance.

E qualcosa che mi riguarda personalmente (starei per dire intimamente) ma che posso condividere senza problemi:
Ugo è provvisto di energia e costanza, a livello sia fisico sia psichico. Possiede pure enorme assiduità e tolleranza nei confronti delle questioni che più lo affascinano. Individualità coscienziosa e attendibile, Ugo si contraddistingue per la considerevole praticità e per una inconfutabile inclinazione al diletto e alla grazia. Ha una predilezione più per la componente edonistica piuttosto che per quella spirituale. E’ un deista, alla Voltaire, ma non un teista.
Ugo possiede un intelletto acuto, perseverante e sensato che ha esigenza di stimolazioni costanti, il che lo ha condotto a esiti intellettualistici certamente stupefacenti. Egli adora le comodità in ogni circostanza; propende a soffocare la rabbia, eppure farebbe meglio, ogni tanto, a lasciarla fluire. E’ positivo e spontaneamente pieno di aspettative nel prossimo. Nutre un grande amore per la cultura e ha consistenti abilità organizzative, da LEADER. Rilevante è il suo coinvolgimento per le comunicazioni, i media e l’informatica, miscelati con una ricercata sensibilità estetica, artistica. In fase adolescenziale, condizionato dalla valutazione altrui, si è posto a disposizione degli altri, immolando un tratto della sua originalità. Per lui risultava peculiarmente essenziale ricevere l’affetto e il consenso degli altri: un essere enormemente delicato e fantasioso. Man mano ha deciso di vivere come persona individuale, fino al completo successo della propria singolarità, risoluto a capeggiare il gruppo. Ugo è audace, battagliero, confidente e colmo d’intraprendenza. Un LEADER, il LEADER, che ha avuto l’ardimento delle personali opinioni, escludendo di aspettarsi qualcosa in permuta, ma che ha sostanzialmente scoperto sé stesso, affermandosi. Il suo Atout in questa vita consiste nel non dipendere da nessuno. “I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it”. (Evelyn Beatrice Hall).
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