Intervista al prof. Cocco. 1. Tenere conto delle emozioni. Cos’è il “pilota automatico mentale”?

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La famosa scena del pilota automatico tratta dal film L’aereo più pazzo del mondo

Abbiamo intervistato il prof. Gian Carlo Cocco – docente di “Sociologia dei processi organizzativi e del lavoro. Intelligenze Manageriali” presso la facoltà di Economia all’università telematica e-Campus – su alcuni argomenti che ci stanno a cuore: il benessere dei collaboratori in azienda, il rapporto tra lavoro e vita privata, il ricorso all’umorismo per affrontare i problemi aziendali, la valorizzazione delle emozioni nell’ambito del lavoro. Le risposte sono approfondite e articolate. Verranno pubblicate in giorni diversi per lasciare ai Lettori il tempo di metabolizzarle. Grazie ancora al prof. Cocco per le sue risposte, davvero interessanti e stimolanti.

Come è possibile concretamente coltivare il benessere dei collaboratori in azienda?

E’ abbastanza evidente che le persone serene, sufficientemente stimolate e coinvolte sono sicuramente in grado di avere una produttività e una creatività più elevata delle persone stressate, preoccupate, continuamente pressate. Questa premessa dovrebbe facilmente convincere coloro che guidano le aziende a coltivare il benessere dei collaboratori a tutti i livelli. I manager che non sono continuamente inseriti in contesti dove l’urgenza viene confusa con l’importanza (dove si perseguono obiettivi a brevissimo tempo e continuamente modificati), e gli operativi che non subiscono il disagio alienante del lavoro ripetitivo (si pensi, ad esempio, all’incidenza estremamente negativa derivante dagli incidenti sul lavoro in questi contesti), producono migliori risultati e riducono gli sprechi e gli inconvenienti. Eppure queste ovvie considerazioni cozzano pesantemente con la realtà. Le organizzazioni dove si opera motivati e con clima positivo rappresentano una esigua minoranza. Questo perché più l’ambiente è minaccioso, incerto, turbolento, più la condizione mentale umana tende a ridurre le sue facoltà facendo ricorso al “pilota automatico mentale”. Occorrono modalità e tecniche che solo in pochi riescono a mettere in campo, evitando l’“effetto risonanza” prodotto dai sistemi emozionali del cervello che il tutt’ora imperante, esasperato razionalismo, in campo economico e manageriale, si ostina a non prendere in considerazione. Finché non si terrà conto dell’influenza delle emozioni e degli istinti sulla componente cognitiva degli operatori aziendali benessere e lavoro resteranno inconciliabili.

Uscirà nei primi mesi del 2017 la nuova edizione di “Life Manager” il libro del Prof. Gian Carlo Cocco che, tra l’altro, approfondirà e cercherà di diffondere i vantaggi del work life balance.

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