Dee Hock: le sue innovative idee sulla leadership

Dee Hock

Chi è Dee Hock? E’ l’ideatore di VISA, il sistema di carte di credito noto in tutto il mondo. Per quanto VISA sia oggi un simbolo della nostra società dei consumi, il modo in cui è stato creato e ciò che è stato è certamente uno dei paradossi più incredibili dell’epoca contemporanea, e soprattutto il frutto di un pensiero visionario e di metodi di gestione ancora oggi considerati rivoluzionari.

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Sarà ibrida la leadership del futuro?

Una riflessione sul potere è oggi più che mai importante e necessaria. Non se ne parla molto perché è facile, facendolo, cadere nei luoghi comuni che si rivelano spesso pseudo-verità incancrenite dal tempo, difficili da scalzare.

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Le 12 soft skills indispensabili per un leader di oggi

Gary Vaynerchuk

Gary Vaynerchuk è un imprenditore americano di origine bielorussa, che ha avuto successo con la sua azienda vinicola. Qualcuno lo ha definito il “Primo Wine Guru” dell’era YouTube, perché è anche un grande esperto di marketing digitale e autore di best seller. L’ultimo di questi si intitola “Dodici e mezzo: sfruttare gli ingredienti emotivi necessari per il successo aziendale”, uscito a novembre scorso.

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La sindrome del CEO di successo. La storia di Fred

Marina Hatsopoulos

Marina Hatsopoulos è una donna in gamba. Se critica pesantemente i CEO perché sono troppo egocentrici, lo fa a ragion veduta. Lei è presidente del Consiglio di amministrazione della Levitronix, una azienda leader mondiale dei motori a levitazione magnetica, oltre a vantare altre prestigiose cariche.

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Il principe di Sant’Agostino e le sue skill: esempio da seguire

Per Sant’Agostino un principe cristiano ideale non è motivato e gratificato dal suo regnare duraturo e fatto con successo ma dalle virtù praticate. Ecco alcune caratteristiche di chi governa con virtù.

Infatti noi non affermiamo che sono felici alcuni imperatori cristiani perché hanno regnato più a lungo o perché hanno lasciato con una morte non violenta il potere ai figli o perché hanno sottomesso i nemici dello Stato o perché hanno evitato o domato le rivolte degli avversari. […]

Sant’Agostino

Li consideriamo felici al contrario
se esercitano il potere con giustizia,
se in mezzo agli encomi degli adulatori e agli inchini servili dei cortigiani non s’insuperbiscono e se si ricordano di essere uomini; […]
se sono ponderati nell’applicazione della pena e inclini all’indulgenza;
se usano la pena soltanto per l’esigenza di amministrare e difendere lo Stato e non per sfogare gli odi delle rivalità;
se usano l’indulgenza non per lasciare impunita la violazione della legge ma nella speranza della correzione;
se compensano una decisione severa che spesso sono costretti a prendere con la mitezza della compassione e con la munificenza;
se in essi la lussuria è tanto più contenuta quante maggiori possibilità ha di essere incontrollata;
se preferiscono dominare più le brutte passioni che molti popoli e se si comportano così non per la brama di una futile gloria ma per amore della felicità eterna;
se non trascurano di offrire al vero Dio il sacrificio dell’umiltà, della clemenza e della preghiera per i propri peccati”.

(da Sant’ Agostino: La città di Dio, V, 24.)

L’umiltà per i leader è quella intellettuale

Shane Snow

Shane Snow è un giornalista molto attento alle caratteristiche dei futuri leader. E’ convinto che una delle skills più importanti per chi vuole avere successo sia l’umiltà. O meglio, quella che lui chiama, più precisamente, l’umiltà intellettuale.

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Stefano Zamagni (1). Covid-19: mai dimenticare l’umiltà e la prudenza

Stefano Zamagni, economista e professore presso l’Università di Bologna

Cosa succederà dopo la pandemia? Si va da chi pensa che tutto tornerà come prima e chi ritiene che niente sarà più uguale al passato.

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Dal capo autoritario al leader vulnerabile. L’esempio dell’allenatore di calcio Jürgen Klopp

Jürgen Klopp

Come mai le persone che hanno delle responsabilità non capiscono che essere autoritari danneggia anziché favorire il rapporto con i propri collaboratori? Chi ricorre ad atteggiamenti autoritari perde rapidamente la fiducia dei propri collaboratori e con la fiducia cala anche inesorabilmente il loro impegno nel lavoro. Eppure certe persone che guidano anche imprese importanti faticano a capirlo.

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