Imparare a controllare le emozioni

Marlene Chism

Nel mondo del lavoro si parla sempre più di emozioni che condizionano i nostri comportamenti e le nostre decisioni. Ci sono, naturalmente, diversi tipi di emozioni. Quelle più forti rischiano di far deragliare il comportamento anche del leader più sicuro di sé. Parliamo di quando ci sentiamo in balia della rabbia, del risentimento e reagiamo di conseguenza senza valutare opportunamente gli effetti di tale reazione. O pentendosene a cose fatte e ripromettendosi di non ricaderci mai più.

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L’esperto si perde certe emozioni della vita. Meglio restare principianti?

Loran Nordgren

Una ricerca effettuata dalla Kellogg School, attraverso diversi studi sperimentali, rivela che gli esperti, i conoscitori profondi di materie, sia astratte che concrete, hanno reazioni molto più blande e superficiali, soprattutto dal lato emotivo, rispetto a coloro che si avvicinano a tali materie come neofiti.

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Il ruolo del leader in un mondo di incertezze

Abbiamo un po’ tutti l’impressione che il mondo stia cambiando più rapidamente rispetto alla nostra capacità di adattamento. Mentre sembra si sia ridotta la tensione della pandemia, che ha inciso non poco in questi ultimi due anni, con interruzioni o rallentamenti nelle attività aziendali e commerciali, si fanno avanti altri, altrettanto preoccupanti, problemi legati alle ripercussioni di una guerra ai confini dell’Europa.

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Sei un analfabeta emotivo? Cos’è l’alessitimia

Parliamo tanto di emozioni ma non tutte le persone sono in grado di riconoscerle (e forse, nemmeno di provarle!). In altri termini, ci sono persone che non hanno la piena consapevolezza dei sentimenti o solo delle sensazioni che stanno provando o hanno grandi difficoltà a descriverle. Questo problema si chiama alessitimia.

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E’ giusto e possibile esprimere le emozioni?

(Da un saggio di Felice Cimatti)

Le emozioni sono un fenomeno essenzialmente corporeo, nel senso che non sembrano dipendere, se non in casi particolari, dalle nostre conoscenze o dalla nostra volontà (cioè dalla mente come, appunto, distinta dal corpo); se è un fenomeno corporeo è anche un fenomeno individuale, almeno nella sua origine, perché nasce – come detto – dentro il corpo, per poi eventualmente estendersi anche agli altri corpi; è un fenomeno passivo, che in larga misura subiamo, che ci succede, che lo si voglia o no, come ci succede di prendere un’infezione se veniamo in contatto con un determinato agente patogeno; è un fenomeno che sembra manifestarsi in modo innato: le emozioni non si imparano, almeno come si impara a preparare una frittata; è un fenomeno, infine, che non dipende, se non in misura limitata, dalla cultura in cui nasciamo, e tantomeno dalla lingua che parliamo.

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Il Grande Sogno: la felicità per tutti

Sir Anthony Seldon

Non ci convincono né ci hanno mai convinto quelli che parlano di felicità e sono sicuri di avere la chiave per ottenerla. Disposti anche generosamente a concedercela (magari dietro congruo pagamento). Un po’ diverso anche se va affrontato con lo stesso cauto scetticismo è Sir Anthony Seldon, autore di biografie di grandi personaggi politici, tra i quali Theresa May e Tony Blair, oltre ad altri saggi di varia umanità, il quale ha scritto un libro sulla felicità dal titolo “Beyond Happiness”.

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Scopri i tuoi punti di forza e valorizzali

Il tuo tempo è limitato, quindi non sprecarlo vivendo la vita di qualcun altro. Non essere intrappolato dal dogma, che vive con i risultati del pensiero degli altri. Non lasciare che il rumore delle opinioni altrui affoghi la tua voce interiore. E, soprattutto, abbi il coraggio di seguire il tuo cuore e l’intuizione. In qualche modo sanno già cosa vuoi veramente diventare. Tutto il resto è secondario“.

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