Essere riconoscenti con chi ci sta intorno. Un leader non lo deve mai dimenticare

Il leader, in certi casi è così preoccupato di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato per avere successo nella sua attività, che si dimentica di godersi il percorso che lo sta portando verso la sua meta e apprezzare lo sforzo di chi lo aiuta a ottenerlo.

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La solitudine fa bene a tutti, anche al leader

Due studiosi Raymond M. Kethledge e Michael S. Erwin sono convinti – e lo hanno scritto nel loro libro “Lead Yourself First” – che se i leader riescono a stare un po’ soli con se stessi non possono che ottenere maggiore chiarezza mentale, creatività, equilibrio emotivo e coraggio morale. Per illustrare questo concetto si avvalgono di esempi di personalità importanti, come: Winston Churchill, Martin Luther King, Dwight Eisenhower, Maria Curie, Thomas Eliot, ecc. che hanno affidato alla solitudine i momenti cruciali della loro vita.

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Apprendere non è imparare le risposte giuste ma fare le domande scomode

Lo scienziato austriaco Heinz von Förster

Oggi si parla di formazione permanente, soprattutto riferendosi agli adulti, che devono essere in grado di affrontare i grandi cambiamenti della società, di aggiornare le proprie competenze, di tenere alta la propria motivazione, di mantenere viva la propria creatività.

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