Ryan Holiday: “Tu non pensavi ch’io stoico fossi”. Buoni propositi per il 2020

A una certa età non si dovrebbe più credere al motto “anno nuovo, vita nuova!”. Soprattutto, se abbiamo alle spalle una notevole serie di tentativi (quasi uno per ogni anno passato, a cominciare dall’età della ragione) atti a sviluppare abitudini o comportamenti migliori; tentativi, quasi sempre falliti, uno dietro l’altro, tragicamente, di fronte alla dura realtà dei fatti.

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Aspettando il 2020

Ci fa piacere constatare che sia le visualizzazioni mensili (oltre 1.2k) degli articoli (attualmente 450), sia il numero di visitatori/mese (quasi 900) sono in continua crescita.

Ringraziamo tutti i lettori per l’attenzione che ci riservano e formuliamo gli auguri più sinceri per le prossime festività.

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Riprenderemo regolarmente le pubblicazioni a gennaio 2020.

Ma, nel frattempo, seguiteci sempre. Potrebbero esserci delle sorprese…

Tu ce l’hai un “biglietto da visita verbale”?

Incredibile! L’Amministratore Delegato vi rivolge la parola! Che dite? E’ un’eventualità assurda, impossibile in realtà? Non siate pessimisti, può succedere. E di solito capita quando meno ve lo aspettate. In un incontro informale, in ascensore, sulle scale, in corridoio, appena fuori dall’azienda. In quel caso, oltre a sentirvi intimiditi, che fate?

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Alla ricerca del tempo perduto in azienda

Primo Levi

Qui, non c’entra Proust. O, forse, sì. Quello che proponiamo e che ci sembra adeguato in questi giorni in cui si respira aria di festa ma anche di riflessione – almeno per coloro ai quali resta un po’ di rispetto per le proprie masse neuronali – è un piccolo esame di coscienza da parte di chi lavora nell’ambito di certe organizzazioni in relazione al suo rapporto con il tempo.

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Etica: ragionare secondo il modello scientifico

Come abbiamo visto, conoscere le regole del vivere civile ed etico in azienda (come nella società, in famiglia, ecc.) non si traduce automaticamente in un comportamento corretto. Né basta avere buone “intenzioni” affinché esse, nella realtà concreta vengano applicate.

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Alibi etici. Un contributo di Claudio Antonelli

Ci siamo occupati in passato di etica, affrontando un tema tanto spinoso da diversi punti di vista. Ora pubblichiamo un contributo, decisamente più pragmatico, di Claudio Antonelli, Presidente PIU’ – Professioni Intellettuali Unite e Docente di Etica della Professione al Politecnico di Milano.

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Creare una cultura del feedback, seconda parte: impariamo a chiederli

Nel precedente articolo ci siamo soffermati su un esperimento che ha coinvolto un certo numero di persone, più o meno costrette a dare e ricevere dei feedback, dopo essere state sottoposte a un particolare test. Oltre a verificare che tutti i partecipanti, in misure diverse, avevano riscontrato delle alterazioni piuttosto significative nella frequenza cardiaca, si è notato che chi doveva dare dei feedback faceva di tutto per apparire amichevole, pur avvertendo un certo disagio, e sfoggiava quelli che i ricercatori hanno definito “brettle smiles” (sorrisi fragili o forzati).

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Esperimento sull’obbedienza di Milgram: era una bufala?

Stanley Milgram

Stanley Milgram è uno psicologo statunitense reso famoso da un esperimento da lui condotto presso la Yale University, pubblicato per la prima volta nel 1963, che a suo tempo fece scalpore. L’obiettivo era quello di verificare fino a che punto delle persone sottoposte a un esperimento avrebbero obbedito a degli ordini, impartiti da una figura autorevole, in contrasto con i principi morali della loro coscienza personale.

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