Ignoranza indotta e giornalismo manipolativo: capire cosa non è inferno

Italo Calvino
Italo Calvino

Nei nostri pellegrinaggi su Internet ci siamo imbattuti in un sito particolarmente interessante che si occupa di concetti, metodi e strumenti per difendersi dalla manipolazione mediatica. Uno dei  nostri pallini! Abbiamo rivolto alcune domande al Responsabile del sito che ci ha risposto, fornendoci indicazioni illuminanti e interessanti suggerimenti bibliografici.

Franco Mattarella, questo il nome del Responsabile del sito www.pensierocritico.eu, e queste le nostre domande:

Esiste, secondo lei, l’ignoranza indotta (agnotologia) in Internet, come sostiene Robert Proctor?

 L’ignoranza indotta (agnotologia) penso che esista ed è testimoniata non solo dalla manipolazione scientifica dei danni creati dal fumo, documentata da Proctor, ma in tutti quei casi nei quali vi siano fortissimi interessi commerciali. Ad esempio nel settore energetico e in particolare petrolifero, il cui effetto deleterio sul clima viene negato con motivazioni pseudoscientifiche (può trovare utili informazioni nel libro di Jeremy Rifkin “Economia all’idrogeno”). Un altro settore in cui si esercita un’attività manipolatoria è quello finanziario, che ha ormai preso possesso dell’economia mondiale basandosi sull’oscurità e pseudoscientificità di modelli d’investimento folli (ci sono molti libri che parlano del tema ma in particolare consiglio: “Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman, “Imparare a rischiare” di Gerd Gigerenzer, “Il colpo di stato di banche e governi” di Luciano Gallino e “Il cigno nero” di Nassim Taleb). Un altro settore ancora è quello agroalimentare nel quale la tossicità di sementi transgeniche imposte al mercato con motivazioni pseudoscientifiche viene negata (un caso per tutti: “Il mondo secondo Monsanto – Dalla diossina agli OGM: una multinazionale che vi vuole bene” di Marie-Monique Robin). Poi ci sarebbe il settore farmacologico che alimenta un enorme mercato di medicinali e vaccini dannosi (“Guide Des 4000 médicaments, utiles,  inutiles ou dangereux” di Bernard Debré e Philippe Even).

Qualcuno dice che oggi, e sempre più in futuro, il giornalismo manipolativo lavorerà al contrario, partendo dalle opinioni  e cercando di adattarle ai fatti. Lo ritiene possibile?

Riguardo al giornalismo manipolativo,  i suoi intenti vengono dimostrati dalla sempre maggiore applicazione di “advertorial (o native advertising) da parte di massmedia e socialmedia che, per contrastare i loro problemi economici, offrono alle imprese la realizzazione di pubblicità camuffata da articoli giornalistici.

 Conclusioni provvisorie: purtroppo tutta la descritta “ignoranza indotta” è resa possibile dall’intima essenza dell’essere umano che risiede nell’importanza delle emozioni per il pensiero umano e nella presenza di sistematiche distorsioni del giudizio (bias cognitivi) alle quali non sfuggono neppure le persone più aperte, critiche e intelligenti. Allora che fare? In mancanza di soluzioni razionali concludo con il consiglio che Italo Calvino fa esprimere a Marco Polo nel libro “Le città invisibili”:

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto  di non vederlo più.  Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento  continui: cercare e saper  riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno,  non è inferno,  e farlo durare, e dargli spazio.”

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