Dall’ultimo libro intitolato “Come fermare il tempo e riempirlo di buone idee” (Mondadori Editore) di Roberto Vacca, un giovane di quasi novant’anni, citiamo un passo che ci sembra interessante. Quasi a fare da contraltare alla famosa poesia di Kipling “Se”.
Month: ottobre 2016
Se manca il leader partecipativo basta sostituirlo con quello narcisista?
Il lavoro del leader diventa sempre più difficile. Il motivo principale è che il contesto in cui si opera si complica sempre più. Nessun leader è in grado da solo di disporre di tutte le capacità, le conoscenze, le informazioni, le leve e i controlli delle innumerevoli risorse necessarie per svolgere una corretta governance aziendale.
Distinguere tra eustress e distress. Il mobbing in azienda danneggia mente e corpo
In questi periodi di crisi, con le imprese che chiudono o riducono il personale, anche chi in azienda lavora in un clima negativo, soffre del comportamento ingiusto o scorretto di colleghi o superiori, si rassegna, inghiotte il rospo e cerca di tirare avanti.
Lo sviluppo umano si fonda su riconoscimento sociale e autostima
Il riconoscimento nel mondo del lavoro, come abbiamo visto in precedenti articoli, è importante ma se ci pensiamo rientra in una visione più ampia: il riconoscimento tout court e l’incremento dell’autostima che sembrano essere i nuovi traguardi di una visione dello sviluppo umano non più solo basata sul reddito e sulla disponibilità economica.
Ogni tanto dì alla mamma che le vuoi bene!
Anche Ken Blanchard, che gestisce il fortunato blog How We Lead, ha sentito la necessità di soffermarsi su un problema, apparentemente banale e invece fondamentale, che è quello che noi abbiamo trattato qualche articolo fa sul “riconoscimento del proprio lavoro” in azienda.
Quanti sono i manager psicopatici? 1 su 5!
Quando in precedenti articoli abbiamo trattato di questo delicato tema, cioè dell’alta percentuale di manager e leader psicopatici ai vertici delle aziende, abbiamo avuto anche reazioni scandalizzate da parte di chi ci accusava di esagerare.
Altri tipi di leadership. Quella collegiale o condivisa
Abbiamo parlato qualche tempo fa di leadership senza leader, esaminando il caso della Chamber Orpheus Orchestra. Ora vorremmo soffermarci sulla leadership collegiale o condivisa. Non sono molti gli studi attorno a questo tipo di leadership. Né vi sono esempi di aziende condotte in questo modo. C’è un pensiero comune difficile da scalzare, cioè quello che la leadership deve essere affidata solo ad una persona. Ma è vero anche che i proverbi dicono anche il contrario: cioè che: “Due teste sono meglio di una”.
Come dimostrare riconoscenza e gratitudine ai propri collaboratori
Riprendiamo i temi già affrontati in un precedente articolo, cercando di capire come è possibile mostrare gratitudine nei confronti di chi lavora con noi, seguendo alcune regole che consentono di trarre da questo comportamento tutti i vantaggi possibili. Elenchiamo qui di seguito cinque suggerimenti a cui attenersi.