La vita moderna è in costante accelerazione. Gli strumenti che ci permettono di risparmiare tempo hanno ormai raggiunto un enorme livello di sviluppo grazie alle tecnologie di produzione e comunicazione, eppure l’impressione di non avere abbastanza tempo non è mai stata così diffusa. In tutte le società occidentali, le persone soffrono della mancanza di tempo e si sentono in dovere di correre ancora più in fretta, non tanto per raggiungere un obiettivo, quanto per non perdere posizioni.
Tempo
Machiavelli. E’ il tempo e la sua “infedeltà” a rendere impossibile progettare il futuro
Lo studioso Salvatore Prinzi in un suo bellissimo saggio “La tirannide del tempo” dice cose affascinanti.
Alla ricerca del tempo perduto in azienda
Qui, non c’entra Proust. O, forse, sì. Quello che proponiamo e che ci sembra adeguato in questi giorni in cui si respira aria di festa ma anche di riflessione – almeno per coloro ai quali resta un po’ di rispetto per le proprie masse neuronali – è un piccolo esame di coscienza da parte di chi lavora nell’ambito di certe organizzazioni in relazione al suo rapporto con il tempo.
Rispettare i “tempi” dei clienti. La vendita è anche una questione di ritmo
Qual è la cosa più importante per un cliente? La prima risposta che viene in mente è naturale: la qualità del prodotto o del servizio offerto. Sembra una verità da non mettere in discussione, anche se per il cliente questo aspetto tende sempre di più a diventare una ovvietà. Il che però non significa affatto che venga considerato un aspetto di second’ordine. Al contrario.
Velocità o senso dell’urgenza? Un equivoco grossolano.
Ogni giorno che passa sembra che vi sia meno tempo a disposizione per fare le cose. E’ una sensazione strana ma percepita un po’ da tutti e, naturalmente, favorita dal ruolo fondamentale svolto dalle tecnologie dell’informazione.